venerdì 20 settembre 2019

Sibillini & Campo Imperatore

Carlo l'altro "Oh ma a te piacciono i camper?"
Carlo me "Si, mai avuto uno ma mi piacerebbe provare a viaggiarci"
Carlo l'altro "Perfetto. Allora si potrebbe fare un giro in Germania giusti giusti per andare a vedere il salone europeo più grande che c'è. Ovviamente in moto."
Carlo me "Ganzoooo. Andiamo!"
Il tempo passa e...
Carlo l'altro "E seeeee....andassimo in Corsica?....o Sardegna?"
Carlo me "Ganzoooo. Andiamo!"
Il tempo passa e....
Carlo l'altro "E seeee....andassimo a fare un giretto, un we...tipo in Umbria?"
Si insomma....il tempo passa, gli impegni sono sempre di più e il tempo da dedicare alle scorribande sempre meno. Il duo Carlo&Carlo decidono di farsi un we in zona Sibillini e Campo Imperatore, due zone che Carlo l'altro (un collega con cui ogni tanto intreccio discorsi su moto e...altro) non ha ancora visto. Non se ne pentirà!

Venerdì 20 settembre
Come ritrovo ci becchiamo a Pontassieve all'ora di pranzo, con obbiettivo l'Agriturismo Baldassarri, in località Avendita, non troppo lontano da Norcia.
Sbrighiamo la pratica Passo della Consuma, Valico dello Spino e infiliamo l'E45 a Pieve S.Stefano, direzione sud.
Faremo diverse soste. Nessun problema ne' di benzina ne' di prostata. Il problema sono io che mi addormento letteralmente in moto, in certi tratti una vera sofferenza. Per cui soste frequenti, caffettino, schiaffettino, morsino sulla linguina ecc. ecc.
Con la luce che ormai si fa sempre più dorata raggiungiamo la nostra meta giornaliera, la Piana di Castelluccio di Norcia.
Il panorama è sempre lo stesso, stupendo, e la voglia di calare nella conca sale, mentre la temperatura scende. Bellezza che mette i brividi! 

La piana di Castelluccio





Ci facciamo la piana in totale relax con un filo di gas, cavalieri nella prateria.
La salita verso Castelluccio invece regala sensazioni diverse e fa male vedere crepe, macerie, spazi creatisi con la sparizione di qualche abitazione, negozio, fondo,...
Moto in piazzetta, ci dedichiamo a qualche acquisto condito con qualche chiacchera con i venditori chiusi nei loro prefabbricati.
Niente scatti al piccolo centro devastato. Nessuna voglia di "rubare" la sofferenza come nulla fosse.
Sono immagini che ti restano nella memoria, ti restano addosso. La tecnologia stavolta può restare a riposo.

La giornata sta salutando la piana


Ricaliamo a valle e dopo aver abbeverato le nostre cavalcature puntiamo dritti l'agriturismo, che troviamo pulitissimo e con camere molto accoglienti. Moto in garage, cena a base di pizza con contorno di chiacchere sulla vita in generale, sulla giornata appena trascorsa, sulle strade da farsi l'indomani, gran dormita tra un burp e l'altro.

Sabato 21 settembre

Sguardo indigeno

Di nuovo in moto, la giornata si prospetta di quelle da inserire negli annali.
Per strade traverse puntiamo Amatrice, altro posto dove rendersi conto di persona.

Un koala è per sempre!

Cascia

Curvando sulla SP473 nei pressi di Civita 

Panorami on the road


Arriviamo ad Amatrice e la desolazione è forte, un campo raso al suolo.
Ci fermiamo per un caffè e per far due chiacchere. La ragazza al bancone, sentendo il nostro accento tipicamente toscano, attacca subito bottone, toscana anche lei, lì per tutta una serie di vicissitudini.
Un tizio del luogo gli va dietro e con gran sorrisi incalza "Voi toscani siete tra quelli che ci hanno aiutato di più" e giù a raccontarci mille aneddoti, alcuni anche non proprio edificanti dedicati ai proprio compaesani. Non siamo certo lì per pontificare. Sarebbe troppo facile sparare le solite parole "perfette" lì dove l'imperfetto è compiuto. Contraccambiamo i sorrisi e ripartiamo.
Dopo Amatrice raggiungiamo Campotosto e l'omonimo lago. Anche qui tanta distruzione, che stride con i bei colori che si possono gustare affacciandosi sullo specchio d'acqua.



Pure le curve a ridosso del lago sono gustosissime, così come quelle che ci godiamo per arrivare al Passo delle Capannelle, dove lascio alcuni ricordi delle valige sull'asfalto. La strommina è larga come un camion...
Dal passo prendiamo la SP86 che ci porterà verso Assergi, una strada bella, poco trafficata e mooooolto panoramica!

Lungo la SP86

Poco prima di Assergi prendiamo a sinistra per risalire verso Campo Imperatore, godendoci ogni metro, ogni colore, ogni panorama, ogni scorcio. Qui tutto è un vero spettacolo e la giornata è perfetta per goderselo in prima fila.



Sull'ultimo tratto che porta a Campo Imperatore



Parole sante!

Qui è tutto splendido come si diceva, e Carlo (l'altro) sembra apprezzare molto. Non avrei dubitato.
Entrambi apprezziamo ancora di più quando ci sistemiamo al fuoco con annessi arrosticini, in un posto che sembra leggenda!

Un luogo al limite del misticismo: Ristoro Mucciante

Il ragazzo si da un gran da fare. Dietro gli occhiali lacrime di soddisfazione!



Accontentata la pancia e lo spirito siamo di nuovo in sella. E la goduria continuaaa!



Arriviamo ad un'altra perla di questi luoghi, splendidi e insoliti, anche questo un posto che lascia con un senso di beato rincoglionimento tanto è bello!
Lasciamo la moto e ci inerpichiamo lungo la dorsale dalla quale ci godiamo un panorama coi fiocchi!

Rocca Calascio

Santa Maria della Pietà 





La magia che il luogo ci regala si interrompe quando decidiamo di dare un'occhiata al meteo previsto l'indomani. Acqua al 2, ma anche al 4!
Rapido punto della situazione, la decisione è presa. Puntiamo Spoleto per avvicinarci quanto più possibile verso casa, tanto l'indomani è più carico d'acqua che di incertezze..
Ciao Gran Sasso. Ci rivedremo, garantito!
Di buona lena arriviamo verso l'ora di cena a destinazione, Albergo Ferretti a Monteluco, raggiungibile dopo molti tornanti da Spoleto.
Prendiamo possesso delle camere (un po' datate), doccia, e cena alla carta non male, il tutto condito con le solite ciane sul più e il meno. Notteeee.

Domenica 22 settembre
La mattinata inizia presto. Gran vento e tanta acqua sono la nostra sveglia, che ci fa pregustare l'umidiccia giornata che ci toccherà in sella.
Colazionati di tutto punto e scafandrati come non mai partiamo. L'uggiosa situazione meteorologica ci accompagnerà per gran parte della giornata, che però non vogliamo buttar spendendola solo per il rientro. Qualcosa riusciremo pure a vederla.
Per cui decidiamo di tentare la sorte e tagliare in tralice puntando prima Todi e poi, tanto per pensare in grande, raggiungere Civita di Bagnoregio facendo la curvosissima Todi-Orvieto.

Condividiamo umidità e rientro lento

Lungo la Todi-Orvieto. Ehmmm....cosa avremmo dovuto vedere?

Sullo sfondo il Lago di Corbara

Colonnetta di Prodo

Arriviamo a Bagnoregio e siamo già belli umidicci. Pranziamo in una friggitoria (il fritto ci salverà!) e ci dedichiamo ad un sano trekking urbano per raggiungere Civita, o almeno il punto panoramico dal quale godersela. Camminare scafandrati non è il massimo, ma tant'è. Rientro in pulmino santo subito!

Bagnoregio acquosa


Civita di Bagnoregio

Di nuovo in sella, ora si rientra davvero. Giù verso Bolsena da dove risalire verso casa facendo la Cassia. Nientr'altro da segnalare, se non che le zone che attraversiamo sono sempre belle da motorare.

Lago di Bolsena

We finito, corto, intenso. Una botta di vita che a questa vita ci voleva. Spero che per la vita di Carlo (l'altro) sia stato lo stesso. Direi proprio di si!


Punta Falcone, Piombino

La carota per saltare in sella stavolta è un terminal minerario in zona Puntone di Scarlino , terminal che sembrerebbe visitabile (amo l'...