sabato 17 febbraio 2024

Punta Falcone, Piombino

La carota per saltare in sella stavolta è un terminal minerario in zona Puntone di Scarlino, terminal che sembrerebbe visitabile (amo l'archeologia industriale) su prenotazione, però arrivato lì ho trovato il museo chiuso, museo che fa anche da punto informazioni per tutto ciò che si può visitare in zona.
Va beh...poco male, il girottolo mi è piaciuto lo stesso e ho potuto alimentare la mia cronica curiosità andando appunto a Punta Falcone, dove non ero mai stato e dove ci sono alcuni resti a testimonianza della 2a guerra mondiale.
Una volta parcheggiata la moto ho iniziato a camminare lungo il percorso, che è abbastanza corto tutto sommato e proprio per questo l'ho fatto anche se vestito da moto. Sono tornato alla strommina appena umidiccio, ma ne è valsa la pena 😀



venerdì 12 gennaio 2024

Montecatini Alto & Padule di Fucecchio

Ogni tanto ci si dimentica di quanto siamo fortunati, affannati in millemila cose inutili, in faccende e faccenduole che sfiancano a lungo andare.
Poi ad un tratto succede qualcosa che ti da una sberla e che ti fa cambiare prospettiva, ti fa cambiare l'approccio alle cose, ti fa spostare l'attenzione verso le cose che contano davvero. Una specie di cura forzata come un elettroshock!
La natura prevede una giornata stupenda per oggi, la vita invece ha altri programmi.
Parto piuttosto imbacuccato visto il freddo, che sento via via che mi avvicino al San Baronto, più che altro alle mani. Addosso invece le sensazioni sono altre, visto che mi sto dirigendo verso Pistoia, al funerale della moglie di un mio collega e amico, con cui ho passato anni spennellati di spensieratezza fino alla sua pensione.
La morte della moglie, improvvisa e inaspettata, è stata una bella legnata e fa male pensare all'elettroshock che di certo avrà subito quell'eterno ragazzo, un vero e proprio zuzzerellone al quale è impossibile non voler bene.
Al funerale tante persone, tanti amici, tanti davvero. Non poteva che essere così.
Il funerale va come vanno i funerali e la moto diventa la cura, magari palliativa, ma il suo trotterellare amichevole serve, sempre, specialmente per sentirsi cullati in momenti così grigi.
Abbandono la piana cittadina e inizio a salire in montagna, ed è subito pace.
Mi fermo a Montagnana per fare rifornimento di cibo, un pezzetto di schiacciata e un paio di biscotti ai pinoli per pranzo, un bel po' di schiacciata e prosciutto da portare al pomeriggio alla mia compagna di vita intenta a governare i cavalli al maneggio, "sostentamento" che cerco di fare spesso quando vado a fare qualche giro in moto restando più o meno nei paraggi.
Il Forno di Montagnana è una specie di sosta obbligata, che consiglio vivamente!
Riparto con le vivande stivate nel bauletto e continuo a salire raggiungendo Femminamorta, ma più che altro il tratto più alto della strada dove mi sento abbracciato dalla luce e da un sole stupendo, quello che ci vuole per riprendere fiducia.
Mi fermo a fare qualche foto su panorami che arrivano all'improvviso e che ti fanno ammirare le montagne innevate.
Scatto le foto proprio sopra una casa dove un piccolo canino abbaia all'impazzata. Parlo due secondi col suo padrone (padrone, che brutta parola, meglio dire il suo più grande amore) che in fretta lo fa rientrare in casa, mentre mi dice "che bello spettacolo, vero?". Non posso che essere d'accordo con lui.

Serra Pistoiese

L'Abetone imbiancato

La strada inizia a scendere, lentamente (o forse sono io che viaggio a due all'ora...), e mi fa arrivare curva dopo panorama, panorama dopo curva, a Montecatini Alto, luogo la cui visita rimandavo ormai da troppo tempo. Oggi è la giornata perfetta, lenta al punto giusto.

Foschia sulla vallata vista dalla SP633

Marliana

Arrivo a Montecatini e parcheggio proprio a ridosso del piccolo centro storico.
Il viale alberato per arrivare fino a lì me lo ricordavo ben più grande e lungo.
La memoria di una visita fatta moltissimi anni fa mi fa capire come da giovani e ai primi giri fuori casa tutto ci appare come eccezionale, una sensazione di libertà che ingigantisce tutto. Al di là delle dimensioni del viale è sempre vivo il ricordo di essere arrivato lì in macchina, averla parcheggiata e di aver riconosciuto un tizio che stava parlottando con un'altra persona mentre erano intenti a godersi il panorama. Quel tizio era Marco Pantani, di cui custodisco con affetto l'autografo che mi concesse dopo avergli chiesto tutto emozionato e incredulo "ma te....sei Marco Pantani?".
Inizio a bighellonare per il paese, mordicchiando con gusto schiacciata e biscotti, tutto davvero molto buono (l'ho detto....è una garanzia!).

Ex scuderia

Parrocchia di San Pietro Apostolo


Piazza Giuseppe Giusti

Scorci



Torre dell'Orologio

Torno alla moto per una bella sorsata d'acqua, ma di ripartire zero voglia.
A quel punto non resta che trasformare il lento scorrere del tempo in fumo.
Ogni tanto, in questi piccoli ma goduriosi giri in moto, mi faccio accompagnare da un sigaro ammezzato Toscano, e ora è il momento giusto per dare qualche boccata con la lentezza che merita davanti a un bel panorama, un momento che "ripara".


Il fumo del sigaro raccoglie consensi tra i vari passanti, e dentro di me spero che quel senso di lentezza confortante sia arrivato anche a loro.
Riparto, anche se avrei voluto che quegl'istanti non finissero mai.
Torno verso casa per strade traverse. Prima però necessito di altri attimi di silenzio e di pace, e per questo la zona del Padule di Fucecchio è una garanzia (l'ennesima di giornata).
Prendo per Massarella. La strada si alza leggermente, quel tanto che basta per apprezzare la piana e il dedalo di canali e laghetti.
Ad un certo punto esco dalla strada principale per fare un salto al Casotto del Sordo, casotto che una volta serviva per la pesca, una pesca di sostentamento e non di certo ludica. Adesso è la sede dell'Associazione del Padule, i cui soci sono cacciatori e pescatori di zona. Da qui partono anche le visite del Padule a bordo dei tipici barchini, un'esperienza che prima o poi voglio fare.
Il nome così caratteristico è dato dal soprannome con cui veniva chiamato l'uomo che nel 1923 lo tirò su, tale Corpaccioli, che rientrò dalla guerra ferito e, appunto, sordo.

Il Padule al Casotto del Sordo



Un classico barchino, qui in versione "malridotta"

Saluto il casotto proprio nel momento in cui arriva un nutrito gruppo di mountain bikers, un altro bel modo di vivere quei luoghi. Devo studiare meglio la zona e relativi percorsi...
Riparto e di lì a breve vado a infilarmi in uno stradello mai percorso prima, sempre in zona Padule. Poco male, visto che in ogni valletta si fanno belle scoperte con scorci che valgono la pena di essere visti.
 


Mi concedo un'ultima visita, che più che una visita è un vero e proprio struscio.
Ponte a Cappiano mi ha sempre affascinato. Un ponte fortificato perchè costruito su un passaggio importantissimo come la Francigena e che ha visto, oltre al passaggio dell'Usciana sotto di se come estuario del Padule, anche svariate battaglie. Nei secoli il Ponte ha avuto la funzione, oltre che militare, anche di regolare il flusso delle acque per gestire al meglio le attività di pesca, per il passaggio delle imbarcazioni e per alimentare alcuni opifici sfruttando l'energia delle acque tramite mulini. Chissà se si può visitare per carpirne i segreti più nascosti. Indagherò!




Il piccolo tour volge al termine e senza tanti giri di parole dico solo che la vita non è scontata e la felicità pure, per cui ogni momento è buono per andare a cercarla tanto, come un fiume senza diga, non si riesce a trattenerla.

sabato 25 novembre 2023

Tra sole e mare

Ogni tanto una giornata libera ci scappa e quando il meteo promette sole pieno come si fa non sfruttare il tempo a disposizione? Mai avere rimpianti e allora via, su strade che ormai da un po' di tempo sono il mio parco giochi, un pezzo di Toscana che ho sempre amato e che raggiungevo spesso quando abitavo in Mugello.
Adesso che vivo in zona pisana me la stragodo con tutto il tempo necessario, andando alla ricerca delle piccole cose e, cosa non da poco, riuscendo ad arrivare sul mare senza sobbarcarmi km e km di trasferimento. Un vero piacere per gli occhi e per la mente!
Gonfiatina alle gomme e via. Vestito da pieno inverno mi aspettavo fosse più freddo per strada invece si sta benone. Entro subito nel bello, facendo scorrere le gomme su strade poco trafficate e immerse nel paesaggio morbido.
Passo Casciana Terme e curva dopo curva, panorama dopo panorama arrivo a Orciano Pisano, circondato da splendide sinuosità dove mi riprometto di tornarci per trekkingare un po'.

Le morbidezze intorno a Orciano Pisano


Guadagno la SR206, ma che lascio dopo neppure un km per salire su a Castelnuovo d. Misericordia lungo la S.P. del Vaiolo (mi piacerebbe sapere l'origine del nome...). La strada, almeno inizialmente, presenta un fondo sconnesso e parecchio inzaccherato per via delle recenti bombe d'acqua cadute, per cui velocità cinquantino! Mi fermo sullo scollinamento e mi godo lo spettacolo che si può sbirciare da lassù.

Ciao mare, tra poco ci incontriamo

Riparto, passo Nibbiaia e calo sulla costa, faccio trotterellare la strommina lungo la strada panoramica finchè non arrivo a Castiglioncello, dove una sosta caffè mi pare meritatissima (e non c'è niente di meglio che autoconvincersi 😁).

Castiglioncello - Baia del Quercetano

Riparto di nuovo, con idee bellicose di arrivare in giù, ma parecchio in giù, ma il fisico comanda e di accelerare l'andatura proprio non ne vuol sapere e anche la mente piano piano se ne fa una ragione. Ma chi me lo fa fare di stare fuori solo per sbrigare una pratica?
Ecco che nel tratto Rosignano Solvay - Vada trovo uno stradello dove buttarmi a capofitto, i punti che ti rallentano come al gioco dell'oca. Devo fare attenzione a dove metto le gomme perchè sullo stradello fanno bella mostra di se lingue di sabbia finissima che ti fanno sentire brillo mentre ci passi sopra.
La zigzagatura (e lo stringimento di chiappe) però ne è valsa la pena e il dakariano de noattri si gode la pace delle Spiagge Bianche!



Un nuovo go e successivo stop, stavolta per cercare un sigarello di compagnia e per mettere qualcosa sotto i denti. Mi fermo ad una panineria che già dal nome è tutto un programma, LARDO, un posto dove ero già stato e che mi colpi piacevolemente, dove vengono serviti panini gourmet buonissimi dalle proprietarie, tutte donne, tutte gentilissime. Per me è diventato uno di quei posti che da soli valgono un giretto, anche perchè venendo verso il mare durante l'inverno lo si trova sempre aperto. Una certezza!
La schiacciata, ripiena di prosciutto, crema di carciofi e stracciatella me la gusto sul mare, col cappello ben piantato sulla zucca visto il vento freddino.
Ci sarebbe da accompagnare la pietanza con un bel po' di insalata di alghe visto i grossi monti che ci sono sulla riva...

Vada beach


I minuscoli casotti dei pescatori di Vada

Quando vengo a Vada mi prende sempre un po' di malinconia, però non posso farne a meno. E' qui che nel 2019 portai mia mamma a fare l'ultima vacanza della sua vita e i pensieri galoppano in un misto di sensazioni...
Riparto con la mente che vaga, ma di lì a breve son fermo di nuovo, ovviamente sempre per una sosta lungo mare, stavolta a Marina di Cecina.
Caffettino, successiva sfumazzata di sigaro e perdita di tempo in riva al mare, facendo volare i ricordi, che qui sono più dolci rispetto che solo a pochi km.



Tonno Riomaremma cane 😂

Oggi è ventoso, e nei vari punti di mare dove ho fatto sosta ho trovato diversi windsurfisti intenti a prepararsi o già in acqua. Qui trovo il perfetto connubio, surfisti arrivati lì su una Mehari, una macchina che mi fa impazzire ogni volta che la vedo!!
E' ora di rientrare, non tanto perché sia tardi, ma piuttosto perché ho in mente un altro posto tappa, un'altra di quelle certezze che spesso firmo col mio passaggio.
Scendo verso sud, fino a toccare San Vincenzo, lungo la Via Vecchia Aurelia, che d'estate e sempre piuttosto trafficata mentre oggi è piacevolmente deserta.
Sfioro Suvereto e punto Monterotondo, godendomi senza forzare il bel tratto sinuoso per arrivare al borgo.

Toscanità

Prima di Monterotondo però prendo a sinistra per Sasso Pisano, prossima metà per l'ennesima carota di giornata. Da quei poggi ci si può affacciare sul mare pure pascolando...



Arrivo a destinazione e devo placare la sete che il salmastro del mare mi ha fatto venire (o sarà stata la schiacciata ripiena?).

Prima la birra...

...poi i vapori

Rientro, con la luce che piano piano abbandona la giornata. Snocciolo la strada per Canneto, Miemo, La Sterza, Peccioli, dove mi fermo a prendere un'inchiappettata galattica, 18 euro per 12 misere pallette di frolla farcite al cacao.
Ci sono rimasto di sasso e non credo proprio che mi rivedranno...
In vista di casa il freddo inizia a farsi sentire, e la schermatura che ho addosso fa il suo sporco mestiere! 


Rimetto la strommina in garage, ringraziandola per l'ennesima bella giornata passata insieme, tra sole e mare, tra ricordi e tante sensazioni. Si vive per questo, no?



giovedì 6 aprile 2023

Un po' di mare, un po' di terra

Ecco un videino di un giretto senza tanti effetti speciali, cotto e mangiato in poche ore, un giro dove mi sono dedicato svariate soste veramente molto goduriose.
Aaaaaaaaahhh bene!!



venerdì 17 marzo 2023

Passo Alpicella e passo dei Solini

Azz...ho finito le carote e svelto svelto mi metto subito in cerca del prezioso ortaggio mentale, e sbirciando, come spesso faccio, su Google trovo un paio di spunti. Era tanto che non mi dedicavo a rimpinguare il Passometro ed oggi ne ho l'opportunità.
I due "rimpinguamenti" si trovano a braccietto tra Toscana e Liguria per cui ho un po' da trotterellare beatamente per poterli conquistare.
Parto di buon mattino e mi sbrigo a conquistare la valle della Lima svalicando il passo del Trebbio preso da Collodi, lungo il quale non trovo praticamente nessuno.
Che bellezza!
Ore 9, la prima sosta me la regalo in quel di Castelnuovo G.na, giusto giusto per un caffè e poi via lungo la SP13, la bella strada che ti porta in Versilia facendoti passare dal paesaggio alpino delle Apuane.

Lungo la SP13

Isola Santa

La giornata è spettacolare e percorrere l'asfalto tra quegli scenari è davvero un bel girare!



Poco prima della galleria del Cipollaio soddisfo la vescica, e mi soffermo a guardare un cartello che indica sinteticamente alcune fasi della 2a guerra mondiale. Mi riprometto di tornare da quelle parti con scarpa da trekking al seguito, per andar in avanscoperta dei sentieri di quello che fu un tratto della linea Gotica.

Subito prima di entrare nelle viscere della montagna con la galleria del Cipollaio

Ricalo a valle lasciando le Apuane e mi infilo in autostrada giusto giusto per spicciarmi e nei paraggi di La Spezia riconquisto la tanto amata strada "normale".
Di lì a poco abbandono il fondovalle e inizio a salire, giungendo in breve tempo a Calice sul Cornoviglio, piccolo borgo sul quale svetta il bel Castello Doria Malaspina, che purtroppo non è visitabile e anzi...manco avvicinabile perchè transennato e, molto probabilmente, pericolante in alcuni punti. Mi accontento del bel colpo d'occhio che regala.

Calice sul Cornoviglio


Calice sul Cornoviglio - Passaggi antichi

Lascio il borgo e continuo a salire. La strada si fa ancora più stretta ed è sporchissima e, vedendo il muschio che trovo ogni tanto, anche ben poco transitata. Arrivo in cima, giusto il tempo per uno scatto conquistatore e via, rientro sui miei passi.

Passo Alpicella

A Pantanelli prendo a sinistra, e anche qui giringirello senza trovare nessuno per strada. Giusto un po' di curve e arrivo a Madrignano, dove una sosta è d'obbligo, sia per la vista che da sulla val di Magra fino al mare, sia per il possente maniero.
Sbirciare il mondo da lassù ti fa sentire in volo.

Madrignano



Di nuovo in picchiata, ma sempre in relax, rieccomi nel fondovalle, dove mi rendo conto di aver bucato clamorosamente un incrocio che mi avrebbe fatto rimanere più in quota. Poco male, visto che in breve riprendo la SP20 che curva di qui, curva di là, mi porterà ad Aulla. Prima però c'è la seconda conquista di giornata.

Passo dei Solini


Decido che il passo può regalarmi quel sano relax che ci vuole per consumare una bella porzione di farro al pesto di noci, per cui giro la chiave e aziono la stampella laterale. Ed è subito pace!
Accontentato lo stomaco riparto, ed eccomi di nuovo in discesa, stavolta per raggiungere ed oltrepassare Aulla, direzione Casola in Lunigiana, luogo (e strada) mai visti prima.
Mi dedico una sosta caffè proprio a Casola, ma appena entro nel bar mi rendo conto di aver la tasca sinistra aperta e, più che altro, di aver non aver con me il piccolo astuccio porta chiavi, dove dentro tengo (tenevo...) le chiavi della moto (lucchetti e bauletti vari) e quelle di casa.
Ormai che ci sono prendo il caffè che cercavo, ma poi lesto lesto torno indietro fino al punto dove mi sono fermato per alleggerire un po' l'abbigliamento, visto che la temperatura è decisamente primaverile. Arrivo al punto della svestizione, aspettandomi di trovare le chiavi a terra nei pressi della sosta, ma niente da fare.
Torno sui miei passi a bassa andatura, ma anche in questo caso niente da fare.
Le chiavi con annesso astuccio si sono dissolte e il morale non è dei migliori.
Riparto, cercando di sbollire la seccatura, cosa che riesco a fare in gran parte grazie agli scorci che mi godo continuando la strada per arrivare al lago di Gramolazzo.

Il sinuoso percorso per Minucciano

Minucciano

Poco prima di arrivare sulle sponde del lago prendo a destra per risalire verso la Chiesa Vecchia di Gorfigliano, da raggiungere dall'annesso parcheggio con una piccola ma faticosa scarpinata. La fatica però è ben spesa visto il panorama che si gode da lassù!

La vista sul lago di Gramolazzo


Un tratto dei duri tornanti da farsi per raggiungere la chiesa

Lasciata la chiesa e la magnifica vista inizio a rientrare. Di strada da fare ne ho ancora abbastanza e quello che volevo vedere l'ho visto.
Ora non resta che rifare le chiavi e trovare nuovi spunti goduriosi come oggi per passare altre giornate in sella, ma più che altro in beato relax!


Punta Falcone, Piombino

La carota per saltare in sella stavolta è un terminal minerario in zona Puntone di Scarlino , terminal che sembrerebbe visitabile (amo l'...