giovedì 14 aprile 2022

Raticosa & Abetone

Oggi ho una gran voglia di aria e di girare, di luce e di panorami, di pennellare le curve e sentire il motore frullare. L'unica vera meta di giornata è la Raticosa, giusto giusto per incontrare per un saluto fugace due baldi giovini, Paolo e Alessandro, conquistatori del passo da provenienze opposte.
Per raggiungere l'incontro ho già in mente il percorso, tutto curve e zero (o quasi) rettilinei.
Passo gran parte della vita tra FiPiLi e autostrada e di fare strade veloci oggi non ne ho proprio voglia.
Per cui eccomi qua, in sella alla Strommina, tutto baldanzoso e diretto verso Vinci, da dove risalire il San Baronto (patrimonio Unesco dei ciclisti) con sosta caffè per poi planare verso Pistoia. Dalla capitale della floricoltura risalgo la bellissima Riserva dell'Acquerino per sfiorare poi il lago di Suviana. Sto facendo strade che sono perfette per il mototurismo, una vera manna per l'anima.

La piana pistoiese risalendo verso la Riserva dell'Acquerino

Torrente affluente del Lago di Suviana

Gli importa un tubo alla Strommina, anzi due!

Suviana Lake

Panorama verso il Corno alle Scale dalla Sella Zanchetto

Da Suviana tocco l'invaso artificiale del Brasimone, Castiglion dei Pepoli poi e curva dopo curva eccomi sul passo della Futa. Raggiungere la Raticosa è una panoramica goduria che era tanto non mi concedevo.
Oggi ci si può sollazzare in santa pace lungo questo tratto di strada. Un po' di moto ci sono visto l'avvicinarsi delle festività pasquali, ma mai come il delirio che c'è nei we più caldi dell'anno.

Faccia intelligente in Raticosa

Dopo qualche ora di curve incontro finalmente i due amigos, che se la stanno godendo in placido relax.
Due chiacchere sul più e il meno ed è già arrivato il momento dei saluti. Una vera e propria motosveltina!

Paolo (2145) e Alessandro (Scintillone), pensionati DOCG

Io e Alessandro

Fino a quel momento avevo il percorso ben chiaro in testa, mentre da lì in poi ho solo in mente di raggiungere l'Abetone randagiando in appennino senza mete particolari, si insomma con la tecnica del "ora vado qui, adesso vado là", orientando il cupolino verso ovest.
Per il momento mi godo una pezzo di schiacciata con la finocchiona e un po' di sano benessere appenninico.

Passo della Raticosa

Panorama verso il Sasso di Castro

In Raticosa il vento è di casa

Dopo aver salutato un collega beccato fortuitamente sul passo riparto calando verso il bolognese e sfiorando soltanto Già Scarica l'Asino, centro meglio conosciuto con il nome di Monghidoro.
Da lì ricalo verso il fondovalle del Savena, dove c'è un concentrato di antica tecnologia contadina, la via dei mulini, opifici (ne esistevano oltre 40!!) che sfruttavano l'energia dell'acqua per la macinazione del grano.
Peccato non avere il tempo di andare a sbirciare delle vere e proprie perle di archeologia rurale. Mi tocca accontentarmi (o farmi solleticare per un prossimo passaggio) da un numero di Nelle Valli Bolognesi. Incontrare un pezzo della nostra storia è, per me, l'essenza del giringirare, in moto, in auto, a piedi, in bici, vera linfa vitale.
Abbandono il fondovalle per risalire il "pistino" di Monzuno, una specie di nastro di asfalto che abbraccia la collina con fare elicoidale e con la testa che ancora svariona dalle tante curve mi butto giù per toccare il fondovalle del Setta, per poi arrampicarmi nuovamente sulla collina che mi porterà verso il Parco di Monte Sole, luogo tristemente noto per l'eccidio di Marzabotto, feroce ed ennesima strage nazista di un tempo non molto lontano. Oggi solo turisti, sole e colori!

Salendo verso il Parco di Monte Sole

Sulla Raticosa ho mangiato tutto "imbottito", come la schiacciata, tanto per ripararmi dal vento fresco, ma adesso urge un po' di svestizione. Una volta alleggerito riparto, per fare l'ennesima picchiata verso l'ennesimo fondovalle, stavolta di quelli importanti visto che il fiume che rasento è il Reno.
Tanto per cambiare mi ritrovo in salita, per riconquistare il crinale che da Bortolani mi porterà fino a Zocca. E' davvero bello girare su questi colli e la motoretta va che è un piacere, come pure è un piacere ricalare nuovamente a valle verso il letto di un altro fiume importante, il Panaro.

Guazzabuglio di curve verso la valle del Panaro

Conquisto in breve la SS12, una strada quasi insignificante e che attraversa "solo" 5 regioni della nostra splendida penisola e che tra poco festeggerà il suo primo secolo di vita.
Poi però ad un certo punto mi incasino col navigatore e, dopo un po' di smoccolamenti, mi ritrovo sulla provinciale 324, che corre lungo il torrente Scoltenna che poco prima di Pievepelago acquista un gusto selvaggio.

Cascatelle di un rio affluente del torrente Scoltenna

Ormai ci sono, l'Abetone è lì ad un tiro di schioppo, ma prima di "conquistarlo" faccio una deviazione dettata dalla curiosità e dalla voglia di salutare l'inverno appena passato, di cui la neve è una splendida testimone.

Val di Luce innevata

Ora ci siamo per davvero e un altro passo mitico, appenninicamente parlando, è svalicato!



Sul passo mi dedico alla consumazione di una fetta di crostata e all'impacchettamento di mezzo strudel da riportare a casa come presente, che poi diventerà assente nel giro di poco! 
Ricalo sornionamente a La Lima e prendo la valle omonima in direzione Lucca. In alcuni tratti il fiume diventa torrente ed è veramente spettacolare.
A Bagni di Lucca risalgo su verso il passo del Trebbio, per poi ricalare a Collodi. Anche in questo tratto l'acqua torna a farla da padrona e qui, al posto del grano, serviva come forza motrice per le antiche cartiere che ancora si vedono lungo la valle, affiancate o sostituite da impianti più moderni che, è inutile dirlo, non hanno certo il fascino del tempo che fu.
La Strommina, che anche oggi ho fatto un lavoro egregio, torna a riposarsi in garage, ansiosa di ripartire turisticando a destra e a manca.
Per oggi abbiamo placato un po' la voglia, ma giusto un po'. Il turismo è una droga e la crisi d'astinenza è dietro l'angolo!

 

Punta Falcone, Piombino

La carota per saltare in sella stavolta è un terminal minerario in zona Puntone di Scarlino , terminal che sembrerebbe visitabile (amo l'...