venerdì 29 ottobre 2021

Fuitina sui passi tosco-emiliani

Mi sto specializzando in giri lampo, anche se a dirla tutta oggi mi godrò circa 9 ore (mica poche...) di gozzovillante giro in moto, ma fa strano pensare che mi sarò fatto un giro soddisfacente tornando ben prima della 16:30!
Il buon Fabio mi ha stuzzicato e siccome non so...
1. resistere alle tentazioni
2. è sempre bene cogliere l'attimo
3. il Passometro langue
...ecco che un girottolo che accontenti tutte le condizioni elencate si materializza all'istante, meglio di una stampante in 3D!
Passo della Scalucchia sarai mio, insieme a Lagastrello e Cerreto (ho un debole per questo "scollinamento"), un anellino che solo a pensarlo mi mette già di buon umore, più che altro pensando ai colori autunnali che incontrerò

Montopoli ore 7.15, ingrano la prima e viaaaaa

Continuo a pensare che le partenze di primo mattino ti danno una marcia in più, qualsiasi sia la meta. Hai davanti a te tutta la giornata e ti senti un vero signore ad avere una delle cose più preziose che ci sono, il tempo.
Guadagno l'autostrada ad Altopascio e la riperdo a Lucca, dove preferisco fare un po' di basse andature ricalando verso Massaciuccoli via Quiesa, Massarosa. Ricalare di norma significa godersi i panorami. Quanto mi piace 'sto verbo?!?! Ad aizzare la voglia ci si mette pure una targa decisamente vintage che trovo sul culmine della SS439 prima di Quiesa. Ovviamente cambio direzione e mi ci fiondo dentro.


Peccato per la foschia, perchè da quell'intimo e curvoso stradello si ammirerebbero affacci sul lago di Massaciuccoli niente male. Mi godo il tortuoso budello in un misto di ulivi e castagni.
Bando alle ciance, punto dritto Aulla via autostrada, dalla quale esco immerso in una nebbia decisamente uggiosa. L'elevata umidità aumenta il disagio termico e il disagio termico solletica la vescica, che accontento nei pressi di Licciana Nardi, dove non perdo occasione di fare due passi.
Questo borgo, che in antichità altro non era che uno sbarramento militare, mi fa capire quanto ci sarebbe da godere nel curiosare nei paraggi, alla scoperta di borghi e fortilizi di un'epoca ormai andata.
Chissà quante storie avrebbero da raccontare queste mura...

Licciana Nardi




Porta a Sud

Porta a Nord

Saluto il borgo e riparto lasciando il fondovalle, in favore di curve e controcurve che mi porteranno fino al passo del Lagastrello.


Lascio un tratto immerso nella bella vegetazione per godermi i panorami in vista del passo, dove i colori mi coccolano.



L'autunno è proprio arrivato e lo capisce, oltre che dai colori, dai tanti gruppetti di macchine più o meno artigliate che trovo lungo strada. Cacciatori, fungaioli e pure tanti appassionati di fotografia popolano questi poggi. Beh, li capisco!
Al piccolo trotto raggiungo il bivio che mi porterà a Succiso, e di lì a breve al passo della Scalucchia.
Colori e panorami si sprecano e cerco di incamerarli tutti riducendo al minimo l'andatura (praticamente mi sento un equilibrista).




Conquisto il passo e mi godo gli affacci, i colori, il rumore del vento. Aaaaahhh che pace!


Se la salita da Succiso è un mix tra boscaglia e vedute sul versante opposto è...l'opposto.
Tutto aperto, come un'immensa prateria di crinale, un vero spettacolo che mi godo alla grande!



Saluto lo Scalucchia che mi son proprio goduto e ringrazio Fabio per avermi fatto venire il prurito.
Di nuovo nel fondo valle, tocco Collagna e via su per il passo del Cerreto, dove arrivo giusto giusto per pranzo (che casualità...). Mi è sempre piaciuto questo svalicamento, per la strada certo (specialmente il lato toscano), ma più che altro per gli affacci sulle montagne verdi, dove mi piacerebbe perdermi con un trekking dedicato (bisogna che soddisfi questo pizzicore...).
A forza di pizzicori e pruriti, mi segno mentalmente di fare una visita dermatologica!


Ormai che sono sul passo faccio una puntatina anche a Cerreto Laghi, dove c'è comunque un po' di gente che vaga e pochissimi motociclisti. Scatto una foto e via, lo stomaco lo placo sul passo che tanto mi piace! 


I colori del Cerreto

Quasi quasi cambio le rote!

Sul passo mi accomodo ad un tavolino all'aperto del Ristorante Alpino, dove mi divoro un po' di gnocco fritto e prosciutto mentre sono supervisionato da un dolcissimo quadrupede nero. Peccato per le diverse posizioni, io al piano terra, lui in terrazza. Sarebbe stato amore certo!


Mi trattengo un po' a fare due piacevoli chiacchere con il proprietario, che mi racconta un po' le sue avventure. Bello star lì a far due parole con persone mai viste prima. Ti senti subito a casa.

Il cippo sul Cerreto

Ormai ci siamo e devo darmi una mossa a rientrare visto che di strada ne ho ancora un bel po' da fare.
Meno male che gran parte è curvosa con affacci privilegiati sui colori autunnali. Che bellezza!


Niente da segnalare sulla calata a valle verso Aulla se non per Verrucola, che ti si pone davanti all'improvviso e che mi dispiaccio di non poter visitare. Poi però pensando che può essere un pretesto per tornare da queste parti mi dispiaccio meno...

Verrucola

Una volta entrato in autostrada punto diretto casa, dove una volta arrivato avrò tutto il tempo necessario per svestire i panni di mototurista e indossare quelli del botanico sfoltitore di un boschetto di canne.
Un bel giro, tra boschi e poggi multicolore e in vallate pullulanti di borghi medievali e fortilizi, giro che mi regala una certezza. Si, sono certo che il dermatologo mi consiglierà di tornare da queste parti per placare i vari fastidi della pelle.





venerdì 1 ottobre 2021

Miemo - Montecerboli - Libbiano

Di nuovo in sella per un girottolo nei dintorni, per andare a sbirciare luoghi solo spesso sfiorati e altri mai presi in considerazione, i famosi piccoli giri dalle grandi soddisfazioni.
Giro volutamente corto anche per le incerte condizioni meteo e infatti, col senno di poi, ho scansato un bel nubrifagio pomeridiano.
In partenza mi faccio invogliare dal cielo, che non promette acqua, o almeno non nell'immediato, e allora che fai...non vai a dare un salutino al mare?
Per toccare il litorale mi faccio un po' di curve disegnate sui poggi pisani con la solita flemma mototuristica e arrivo alla prima meta di giornata, Miemo, un piccolo agglomerato rurale. Faccio due passi (bastano e avanzano), pochi ma quanto basta per essere allontanato da una signora per via di un incomprensione su un cartello di divieto. Va beh, mi faccio bastare la visita e tralascio i saluti alla simpatica indigena. Al di là dell'incomprensione, vale la pena salire la sterrata per arrivarci....stando attenti ai cartelli!

Miemo







La zona "vietata"

Da Miemo ricalo a valle conquistando la SS68 che lascio rapidamente per tornare a mettere le gomme su strade più lente che mi faranno raggiungere Marina di Bibbona, giusto giusto per fare visitina al mare e chiedergli se è tutto ok.



Caffettino marino e riparto, ripercorrendo parte della strada fatta per arrivare qua.
Tocco Canneto per poi arrivare a Monteverdi M.mo, dove è tanto che rimando una visita ad un covo di prelibatezze, il non banale negozio di alimentari Mucci&Staccioli, dove si gode anche solo con occhi e naso, poi anche con tutto il resto, visto che è praticamente impossibile uscire da lì senza aver acquistato qualcosa, anche grazie ai vari assaggi che vengono proposti senza remora!
Prenderanno posto nel bauletto una serie di salcicce di cinghiale, un trancio di filetto di maiale di cinta, un bello spicchio di pecorino. Riparto con l'acquolina in bocca e la voglia di apparecchiare istantanea!
Curva dopo curva arrivo a Larderello, nella scenografica e quasi fantascientifica Valle del Diavolo, dove la geotermia la fa da padrona.


In quella zona non ci sono solo tubazioni e le tipiche torri di raffreddamento, c'è anche un piccolo borgo che da tanto vorrei visitare. Basta rimandare, il momento è arrivato e mi perdo per le piccole stradine di Montecerboli che si arrampicano su verso la chiesa. Pietre, archi e vecchie botteghe ti fanno assaporare gusti antichi.

Montecerboli




La vecchia bottega del ciabattino

Di nuovo in sella, tocco Pomarance e di lì a poco prendo a sinistra una stradella mai fatta prima, con l'idea di passare da Micciano e poi tornare giù lungo la SS68. Invece mi faccio rapire da un cartello che indica Libbiano come uno dei "castelli" della zona, castelli intesi come borghi che storicamente erano fortificati. Ovviamente la curiosità vince su tutto e zac...mi ritrovo ad inerpicarmi su per lo stradello stretto che dopo varie curve e tornanti mi farà arrivare di colpo al piccolo paesino.

Libbiano

Il paese sembra un nido delle acquile, e regala affacci davvero belli e la piacevole sensazione di poter spiccare il volo, posti che amo alla follia!

Uno scorcio con indigeno seminascosto


Volaareeee...ooh ooooooohhh



Vengo risvegliato dal mio torpore sognante da tuoni che in lontananza preannunciano poco di buono.
Mi affretto a rientrare, sfiorando Micciano e più che altro curvando sugli intestinici tornanti per arrivarci, che strizzano l'occhio ai più bastardi passi alpini, un tratto davvero inaspettato da queste parti.
Poco prima di Saline di Volterra inizio a trovare tratti umidicci, alternando tratti bagnati ma senza pioggia ad altri dove inizia a piovere sull'asfalto asciutto. Alla fine mi andrà benone, perchè una volta arrivato a casa ecco giù il diluvio.

Se ti piglioooo...

Altro giro concluso con immensa soddisfazione. Quanto mi piacciono i giri così, dove più che curvare tra le pieghe dell'asfalto mi perdo a curvare tra quelle della curiosità. Che bellezza 'sti 70 cv!



Punta Falcone, Piombino

La carota per saltare in sella stavolta è un terminal minerario in zona Puntone di Scarlino , terminal che sembrerebbe visitabile (amo l'...