domenica 18 dicembre 2022

Verso il mare, con tanto bisogno di luce

Ultimamente è stato un periodo grigio e non solo meteorologicamente.
Potrei scrivere poemi, ma allo stesso tempo ho la consapevolezza che il grigio resterebbe grigio, per cui l'unico vero bisogno che sento mentre giro la chiavetta è la luce, un infinito bisogno di luce.
Oggi giro breve, ma di luce ne beccherò tantissima e ne sono felice, neanche fossi un pannello fotovoltaico.
Le zone di "cattura" saranno più o meno sempre le stesse, le stesse ma mai e poi mai noiose. Mi rendo conto di amarle sempre di più e mi ci butto leggero, col motore che è in sintonia con la mia ricerca di pace ed energia.
Il giro sarà uno stop&go lungo circa 160km, 5 ore di colline pisane, poco asfalto percorso, tanto benessere percepito, la cosa che conta di più.

Il panoramico piazzale del Santuario della Madonna dei Monti

Il curvoso panorama dal Santuario

Lago di Santa Luce (per l'appunto...)


Il mare di Vada

Il mare de Le Gorette

Riflessi sul mare nel tratto Riparbella-Castellina M.ma


Saluto alla luce nei pressi di Montefoscoli

Ciao mamma e grazie per avermi accompagnato fino a qui!

domenica 30 ottobre 2022

A Livorno, tra parenti e bagnarole

Per un giro del genere, piuttosto corto, non c'è poi molto da resocontare, ma solo da ripensare al benessere provato a girottolare a basse andature lungo le colline pisano/livornesi attraversate per arrivare alla città labronica, una vera goduria per gli occhi e la mente, complice anche una giornata stupenda che chiude un ottobre
favoloso.
Parto presto, per avere tempo e non andar di fretta, giusto giusto per succhiellarmi ogni metro ed avere tempo di sbirciare in millemila direzioni.
Questi posti lo meritano!

Un giovane sole bacia le colline di Palaia

Mi abbandono tra i panoramici saliscendi tra Palaia, San Pietro Belvedere, Casciana Alta, colline e colline di verde benessere goduto in totale assenza di traffico.


Faccio una piccola deviazione per Lorenzana, paese mai visto prima e che trovo tenebrosamente agghindato per la notte di Halloween.



Il lento incedere continua, sempre in trance, con le pistonate rilassate della strommina, perfetta per giri così.

Morbidezze nei pressi di Orciano

Guadagno il tratto costiero passando da Gabbro e Nibbiaia, altro tratto zen, planando sul Tirreno in zona Quercianella, ma non opto subito per Livorno, bensì allungo un po' il brodo facendo un tratto mitico, il Circuito di Montenero, dove un secolo fa battagliavano mezzi e piloti lungo i 20 km, le origini della F1. 


Scorcio dal Circuito di Montenero, sulla destra Castel Sonnino

Mi godo il tracciato, ma a differenza dei piloti che furono mi diletto, e parecchio, a rimirar panorami.
Arrivo a Livorno, dove passerò qualche ora con i nipoti e dove mi godo la vista di una vera perla dei mari, che tutti ci invidiano...a ragione!

La Vespucci

Le operazioni di rientro le sbrigherò passando per Valle Benedetta, altro tratto che nasconde curiosità che prima o poi dovrò placare.
Giri piccoli, ma immensamente gratificanti. La strommina è già pronta a ripartire!


sabato 1 ottobre 2022

Galoppata a Bolsena per incontrare vecchie brutte facce

Oggi mi faccio una bella galoppata verso sud, giusto giusto per incontrare persone che da una vita non vedevo, tutta gente conosciuta grazie all'acquisto della mia prima moto usata (Fazer 600 del '98) grazie alla quale partecipavo a incontri a livello nazionale organizzati dal forum che ne raggruppava i possessori.
Un gran bel periodo, che suscita desiderio di amarcord e un po' di nostalgia.
Parto presto, e non c'è niente di meglio che aver di fronte una giornata dove lasciar scorrere la moto e i pensieri.
Il meteo non sembra dei migliori, ma guardando le previsioni sarebbe andato a migliorare calando verso il Lazio. A dir la verità me lo aspettavo meno ingrugnato, come pure la temperatura, decisamente freschetta...
Per la discesa opto per la praticità, facendo rotolare le gomme sulle strade più gettonate e scorrevoli, Cassia compresa, che magari è bella come dintorni ma non certo per la tecnicità del tracciato. Riguardo al puro gusto della guida mi rifarò nel pomeriggio.

Lungo la Cassia

Paesaggio tipico toscano nei pressi di Bagno Vignoni

Cassia sinuosa

Chiesa della Scala, sulla via Francigena nei pressi di Gallina

Ore 10 arrivo a Bolsena e visto che sono in anticipo rispetto a quel che mi aspettavo decido di andare incontro al gruppo di biker che nello stesso momento stanno partendo da Orvieto.
Sarebbe stato bello incrociare il gruppone on the road, peccato però che grazie ad una triangolo di strade non riesco nell'intento. Io verso di loro su uno stradello, loro in direzione Bolsena su altro stradello praticamente parallelo. Dopo 200 km di trasferimento ecco come perdersi in 7 km totali, accident' a me e alle mie idee...
Va beh, a quel punto mi godo al piccolo trotto i dintorni di Bolsena, visto che il gruppone si fermerà per una sosta in quel di San Lorenzo Nuovo.

Panorama sul lago di Bolsena dalla SP53

Bolsena: Rocca Monaldeschi della Cervara

Mi infilo in strade minori, di quelle che usi per attraversare zone dedicate alla pastorizia e che, non nascondo, piacciono parecchio.
Il cielo sereno e il bel solicchio mi fanno stare proprio bene, finalmente!

Grotte di Castro


E finalmente ci siamo, ecco l'attimo tanto atteso. Arrivo a San Lorenzo, dove su un incrocio semaforico trovo uno di loro che è fermo a fare da staffetta indicando al gruppo dove svoltare. Gli chiedo urlando "vado bene per di quaaaa?" e lui appena mi riconosce mi schiocca un gran sorrisone. Non si aspettava di trovarmi lì, così come altri. E' stata proprio una bella mezz'ora, fatta di abbracci e di veloci riassunti semiseri di vita. Bello sentirsi accolti così!

Chiara, Franco, io e Matteo subito dietro

Gruppone felice

Purtroppo è già l'ora dei saluti, loro da una parte, io da un'altra. Non ce l'avrei mai fatta a rientrare presto dal luogo da loro prescelto per pranzare, per cui mi accontento così visto il programma della serata, fatto di birra artigianale e musica.
Mezz'ora più mezz'ora meno ho circa cinque ore da spendere al piccolo trotto e decido di investirle facendo un bel po' di curve su strade più o meno conosciute e che, percorrendole, mi fanno pensare a quanta fortuna ho nell'averle "dietro casa".
Faccio un bel taglio in tralice nella mia bella Toscana, risalendo verso il massiccio del Monte Amiata, toccando da prima Castell'Azzara e godendomi non poco il tratto che mi fa arrivare a Santa Fiora, dove mi fermo per trangugiare un pezzo di pizza al taglio.

Santa Fiora e la Strommina al riposo sulla dx


Santa Fiora vale una visita, anche solo per scendere alla Peschiera, una grande vasca nei pressi della quale si trova la chiesa cinquecentesca della Madonna della Neve, sotto la quale c'è la sorgente del fiume Fiora.
Oggi non ho tempo e mi accontento del ricordo di una visita fatta anni fa, insieme a Scintillone&consorte. Oggi ho tempo solo per smotorare, e allora via, di nuovo in sella in direzione nord-ovest (altrimenti che tralice è?), tra curve e castagni.

Arcidosso

Curva che ti ricurvo mi fermo per un caffè. Accanto al bar una chiesa, e tra bar e chiesa un porticato, e sotto al porticato una folta tavolata.
Fa caldo e fa un po' strano, a ridosso dell'Amiata, sentire i commensali che protestano per avere i gamberi in quella che deve essere una colossale magnata di pesce!

Civitella M.ma

Continuo a tagliare in tralice, sfiorando Roccastrada, rasentando Massa M.ma per prendere la SR439 in direzione Larderello.
Quanto mi piacciono queste strade immerse nel verde. Sono "confortanti" per guida e panorami, un corso olistico condensato. 

Vista sul mare nei pressi del bivio per Monterotondo

Mi dondolo lungo questa strada che da qualche anno percorro spesso, sempre con molta soddisfazione, per guida e panorami si ma anche per la quasi totale assenza di traffico.
Passo Larderello, dove consiglio la visita al museo e alla seguente dimostrazione  presso una valvola di sfiato di un tratto ormai in disuso. Un boato assordante!

Le torri di raffreddamento di Larderello

In breve mi trovo a Saline di Volterra da dove punto deciso casa. Però il sole...la luce...i dintorni....ma come si fa a non fermarsi per cercare di catturare attimi che stanno sfuggendo?

Foto che non rendono giustizia ai paesaggi...



Quando si ha tempo si finisce col perder tempo e da far presto si fa tardi, per cui gassssss e via a casa.
Non voglio perdermi una serata speciale in un posto speciale, dove speciali sono anche i gestori, la festa di fine estate organizzata dal Birrificio Agricolo Poggio Rosso, un posto conosciuto da poco ma che è già entrato nel cuore, adagiato sulle morbide colline pisane, dove viene prodotta birra a partire dalla coltivazione dei cereali, ottenendo l'energia necessaria dal sole tramite pannelli solari e il vapore da una caldaia alimentata a nocciolino.
Il birraio inoltre è pure bassista e...la serata viene fuori perfetta!





Si dai, direi che con questo posso chiudere una stupenda giornata passata all'aria aperta e andare a letto soddisfatto!


lunedì 25 luglio 2022

Bolgheri e Macchia della Magona

Che bellezza avere tempo e non maledire la sveglia che richiama la tua attenzione appena il sole inizia a venir su. Stavolta non mi alzo facendo le solite noiose procedure utili a farmi ritrovare in direzione lavoro, lavato, vestito e...svogliato.
Stavolta la sveglia è per giusta causa, più che giusta "preferita".
In vacanza in zona Bibbona non voglio perdere l'occasione per fare una sgambata da quelle parti, già in parte visitate sui pedali. Oggi però voglio allungare e andare in un luogo iper frequentato dai turisti di tutto il mondo, Bolgheri, per poi rientrare allargando il giro risalendo verso i poggi che sovrastano quelle zone vitivinicole super apprezzate.

L'anello (o quasi) di 29 km

Per farlo, appunto, parto presto, col fresco, giusto giusto per non rimanere subito in debito di ossigeno sotto a un sole che quest'anno martella mica poco...

Ore 7, si dia il via alla sbiciclettata

Mi faccio un tratto sterrato perso tra i campi per poi riprendere l'asfalto a ridosso di Bibbona, asfalto che strappo dopo strappo mi porterà a Bolgheri e che mi faccio nel silenzio più totale (zero traffico), silenzio rotto solo dai miei ansimamenti. 

L'asfalto sinuoso tra Bibbona e Bolgheri

Il famoso viale di cipressi di Bolgheri

Ore 7:30, arrivo a Bolgheri


Girello in paese, dove non trovo praticamente nessuno a parte qualche gestore dei vari locali che sta facendo un po' di pulizie. C'è un bel silenzio, cosa per niente scontata in questo periodo visto che da lì a poco inizierà l'andirivieni di frotte di turisti. Mi godo il momento defaticando le gambe tra i vicoli.

A Bolgheri non si vive di solo vino


Mentre son lì che cerco una via per conquistare i poggi sovrastanti il paese così da rientrare allargando il giro ecco che arriva Ilaria, cosa che non mi aspettavo proprio e non posso che esserne felice!!
Non trovando una via (che di certo ci sarà) per andare verso monte riprendiamo a ritroso l'asfalto. 

Troppo buffo!

Ilaria è pronta a rientrare

Dopo circa 3 km ci salutiamo in prossimità della Locanda dell'Aioncino (prima o poi riusciremo a farci una bella cenetta...), Ilaria verso casa, io verso la Macchia della Magona, una vasta area naturale protetta che prende il nome dall'utilizzo che ne veniva fatto nei secoli scorsi, cioè fornire legname e carbone alla ferriera “Real Magona di Cecina”, che fin dai primi del 1600 riduceva in ghisa il minerale di ferro proveniente dall’isola d'Elba. Il termine Magona, che deriva da un'antica parola araba, significa proprio "azienda del ferro".
Mi abbandono in questo tratto che mi farà conquistare dapprima le basse altitudini della Macchia e poi l'asfalto di Bibbona e quindi casa. 

I cipressi nei pressi della Locanda dell'Aioncino

Bello sbiciclettare da queste parti in tutto relax e mi godo parecchio l'esplorazione fino ad arrivare a ridosso del perimetro del parco vero e proprio.

Cartello informativo Macchia della Magona

Dal cartello in poi la faccenda diventa più impegnativa, più che altro per via dei ciottoli che più o meno si smuovono al passaggio. Procedo dosando lo sforzo, sia per non "schiantare" sia per non far perdere aderenza alle povere gomme da strada che mi ritrovo.
Ad un certo punto incrocio un tizio in MB, bardato di tutto punto in modo ipertecnico. Io in confronto sembro uno scappato di casa in braghette...
E' straniero e ci metto poco a capire che ha bisogno di qualcosa per le forature (metterci poco a capire vuol dire che c'è ancora ossigenazione al cervello!).
Con me ho solo la pompetta e un fast. Prende la pompetta e prova a rendere vita alla gomma, ma senza successo. Senza scomporsi più di tanto mi saluta con un sorriso e riparte a piedi. Son belli anche questi incontri estemporanei.
Riparto, ansimando e cercando di evitare i sassi più aguzzi e relative forature...
Piano piano ce la faccio e non posso che sentirmi soddisfatto guadagnando lo scollinamento verso Bibbona! 

Salita impegnativa

Scollinamento su un quadrivio

Dallo scollinamento in poi le coronarie tornano a lavorare più tranquille.
Lungo la sterrata trovo un cartello che spiega "l'Insoglio", pozze fangose e acquitrinose dove il cinghiale ama rotolarsi per ricoprire il suo mantello di fango così da inglobare pulci e zecche presenti sul proprio pelo. Una volta che il fango è asciutto, l'animale inizia a strusciarsi sui tronchi degli alberi adiacenti al bagno, così da fare una specie di scrub che si porti via i fastidiosi parassiti.
Spettacoli della natura...

Il bagno...

...e lo scrub!

Super panchina con finestra


Punto panoramico verso Bibbona e il litorale

Ormai manca poco a Bibbona e mi godo la sterrata fino a riconquistare la parte bassa del tracciato. In prossimità dell'antico mulino a vento, fuori dall'abitato di circa un km, ritrovo l'asfalto.
Un ultimo piccolo sforzo per salire la collinetta del Cardellino (così viene chiamato il mulino) e mi godo un po' di riposo e la bellissima vista.




In poche pedalate rientro a casa, molto ma molto soddisfatto da questa sgambata.
Piccoli sogni, che se realizzati ti fanno toccare il cielo con un dito!!


Punta Falcone, Piombino

La carota per saltare in sella stavolta è un terminal minerario in zona Puntone di Scarlino , terminal che sembrerebbe visitabile (amo l'...