Beh, faccio una premessa, non è un vero e proprio trekking, o almeno non quello che abbiamo fatto noi.
Era davvero tanto che "prima o poi" sarei voluto tornare a vedere quello che in effetti era un blando ricordo di gioventù, con la mente che aveva flash di natura, oscurità, umidità, fascino.
Son quei tarli che restano tra le grinze della memoria che bisogna rinfrescare, per poter rivivere gli stessi luoghi con occhi (più stagionati) diversi.
Le Vie Cave etrusche sono affascinanti, per la loro conformazione e per il fatto che ancora oggi non si conosce bene il motivo della loro costruzione. Un enigma della storia che merita senz'altro una visita.
Noi ci gusteremo alcuni tratti nei pressi di Pitigliano, nei cui dintorni opere del genere abbondano.
Il percorso totale, con tappa di partenza e arrivo nel centro del pittoresco borgo ha una lunghezza di circa 10 km con vari saliscendi. Nella nostra sgambata faremo solo alcuni tratti, tutti diversi e stupendi.
Parcheggiamo la macchina lungo la SP Pian della Madonna che porta verso Sovana, proprio subito dopo il ponte sul fiume Lente.
Lo sviluppo altimetrico dell'anello
Trekker convintissimi!
La prima Via che attacchiamo è quella di S.Giuseppe.
Un cartello che c'è all'inizio, oltre ad un po' di storia mista a leggenda, riporta che questa è la Via Cava più bella se paragonata a quelle subito vicine. La cosa da una parte mette brio, dall'altra lo toglie.
Considerando che questo è solo l'inizio dell'escursione, fa dubitare se continuare o no con le altre.
Col senno di poi abbiamo fatto bene a continuare!
Si fa presto a passare da una normalissima stradella sterrata alla storia, al mistero, al restare a bocca aperta.
Via Cava di S.Giuseppe
Necropoli di S.Giuseppe
L'arco di S.Giuseppe, creatosi dopo una frana
I due gozzovillanti
Incroci indigeni lungo la Via
Facciamo solo un pezzo della prima e torniamo sui nostri passi, attraversiamo il Lente e iniziamo la seconda esplorazione. Rispetto alla prima sembra una Via più semplice, più lineare, ma via via che ci addentriamo ci colpisce l'altezza delle pareti e la conseguente luce sempre più blanda al contrario del senso di umidità che aumenta. Fa davvero impressione!
Via Cava di Fratenuti
Anche in questo caso andiamo a naso, e appena ci pare che la visita non regali altre emozioni torniamo sui nostri passi. Rientriamo sulla strada che percorriamo per un breve tratto in direzione nord per scendere a destra lungo uno stradello che ci riporta ancora sul fiume, oltrepassato il quale ci addentriamo nell'ultimo tratto odierno.
In pochi metri capiamo che abbiamo fatto bene a mettere i vari tratti in quest'ordine, ordine non scelto a priori ma bensì a casaccio, e non c'è niente di meglio del restare soddisfatti da scelte fatte a casaccio!
La Via Cava della Madonna delle Grazie strizza l'occhiolino anche a motociclisti come noi.
Per un tratto seppur breve si resta affascinati da curve&tornanti che in breve ti fanno arrampicare sul costone fino a raggiungere il piazzale dove si trova l'omonimo santuario e da dove si può godere di una splendida vista sul borgo arroccato sul tufo.
Via Cava Madonna delle Grazie
Ricaliamo a valle ripercorrendo curve&tornanti, riconquistiamo la macchina lasciata a riposo e ci andiamo a riposare anche noi in un altro bel luogo piuttosto famoso in Maremma e non solo, le Terme di Saturnia, abbandonandoci in un tratto di acqua corrente subito prima della cascatella, un altro gozzovillamento che chiude in bellezza una giornata coi fiocchi.
La Vie Cave sono state una bellissima scoperta, un antipasto per tutto ciò che in zona si può visitare con occhio curioso e pronto a rimanere sbalordito.Torneremo!