sabato 29 maggio 2021

Puntatina all'Abetone, tutto per colpa di una consegna!

Eh si, tutto per colpa di una consegna.
Prima ancora di prendere la mia prima moto usata, acquistai (e meno male...) una giacca invernale SPIDI H2Out, capo con cui ho fatto negli anni taaaaaanti km e con il quale ho toccato l'asfalto in vario modo. E niente, dopo svari sbraciolamenti la mitica continuava a non volerne sapere di incamerare acqua, anche di quella più ossessiva compulsiva.
Peccato che all'epoca ero un tantino più ingombrante mentre già da un po', indossandola, assomiglierei più al batacchio che tocca la campana nei giorni di festa.
Morale: la giacca se ne stava mesta appesa in gruccia, senza nessuna speranza di andare sul mercato per cambiare batacchio visto le varie antiestetiche abrasioni.
Un giorno però, nel recente passato, mi vedo di nuovo insieme ad un gruppetto di baldi pensionati con cui ho condiviso molte avventure lavorative e, più che altro, momenti di vera complicità.
Con uno di questi, Andrea, si parla di moto e varie amenità davanti ad un bel panino al lampredotto.
Manco so io come gli dico della giacca appesa in gruccia e in termine di due secondi restiamo che a breve lo avrei contattato per portargliela, senza impegno, e senza soldi, visto che gliel'avrei regalata.
Siamo entrambi soddisfatti. Non restava che incontrarci per la consegna.
Sabato 29, ore 10.30 arrivo al luogo dell'incontro, loc. Il Signorino, lungo la SS64 che da Pistoia porta a Bologna. Il punto è celebre fra i motociclisti, i ciclisti, gli automobilisti, d'epoca e non, una specie di ombelico del mondo dove si trovano e ritrovano le varie passioni che la strada vecchia di quasi 100 anni sopporta.
Si parla del più e del meno e da subito si ricrea quell'atmosfera che abbiamo assaporato per tanto tempo. Meno male che c'è sempre qualche occasione per potersi rivedere!
Mentre siamo lì che parliamo abbiamo anche l'occasione di vedere l'arrivo del solito deficiente su due ruote a motore, che arrivando a tutta randa invade la corsia opposta per fare l'ultima curva che c'è subito prima di arrivare davanti al bar/ristorante, per poi stare a ragionare di quanto è ganzo gonfio come un tacchino.
Putroppo quella è una strada che di scene così ne vede tante, troppe, e qualcuno ogni tanto resta sull'asfalto senza aver la possibilità di far vedere quanto è tacchino o di inveire contro il tacchino di turno che gli ha interrotto l'esistenza, direttamente o indirettamente.
Saluto Andrea, con il quale ci ripromettiamo un incontro a breve e riparto in direzione nord.
In realtà non sarei voluto andare verso i monti perchè le previsioni dicevano acqua a partire dal primo pomeriggio, però.....fanc... la voglia è quella di curve placide e bei panorami e avendo l'Appennino lì ad un tiro di schioppo...
Percorro la Porrettana con fare placidissimo, e dopo poco mi fermo lungo il parapetto che divide l'asfalto dal corso del fiume, per godermi un po' di storie di pietra e acqua, macine e mulini.




Raggiungo Ponte alla Venturina e prendo per Pracchia, buttandomi senza fretta nel toboga che corre lungo il fiume Reno. Ad un certo punto raggiungo un TIR che mi fa cenno di passare. Ringrazio e proseguo, cosa che sinceramente non so se ha fatto anche il mezzo pesante visto che di lì a breve si trovano un paio di restringimenti e variazioni nel percorso che mah.....se ci è passato è meritevole dell'Oscar del volante, e di certo sarà entrato in possesso della statuetta!
Passo Pontepetri, svalico il Passo dell'Oppio, attraverso S.Marcello P.se, scalo un paio di marce all'incrocio de La Lima e via, su per la mitica SS12, una strada che non amo particolarmente, ma che trasuda di storia e di storie, e infatti snocciolo le sue curve con calma serafica, con occhio curioso.
Anche lo stomaco è curioso e appena messa la moto sul laterale in quel dell'Abetone si ritrova a divorare un paio di pezzi di pizza, parecchio ma parecchio buona!
Lavoro di denti appoggiando le terga su una bella panchinona naturale, che emana un odore stupendo.
Aaaaaaaaahhhh....che bel momento! 


Il meteo ci aveva preso. Saranno circa le 14 che le nuvole si fanno sempre più cupe e risalgo in sella accompagnato da qualche goccia. Ricalo a valle sul versante toscano, perchè la parte emiliana mi sa che è già bella fradicia.
Non posso fare a meno di galleggiare un po' nel verde della foresta, sentendomi quasi un ramarro, anche se non è solo il verde a prendere la scena.



Ma siamo sicuri che tra qualche giorno è giugno?

Eccomi di nuovo a La Lima, dove mi soffermo per qualche istante per cercare lo spunto giusto.
Senza far troppa strada decido di buttarmi in un altro polmone verde, che in parte prende il nome di Svizzera Pesciatina, appellativo che rende l'idea sul tipo di ambiente dove sto per immergermi.
Mi fermo quasi subito per visitare Piteglio, visita che rimando da sempre. Oggi non ho nessuna fretta e il momento giusto è arrivato.

Scorci di Piteglio






In posti del genere si ha una percezione diversa della vita e tutto acquista una sua misura rispetto al resto del frenetico mondo, a partire dal prezzo del caffè che prendo al Circolo del paese, 90 centesimi.
Mi incuriosisce la sala del teatro, addobbata di tutto punto con strumenti musicali (va beh....già il nome del circolo fa capire la natura del luogo), ma più che altro mi fa piacere sentire dalla ragazza dietro al bancone che "se interessa la sala per le prove è gratis", un modo come un altro per "esserci", per creare comunità e, ovviamente, per far girare l'economia e restare in vita!

Circolo "Casa della Musica"

No, non è pioggia, ma la fontana del paese!

Piteglio tra i monti

Riparto, dondolando tra le curve di una strada deserta, con la quale raggiungere Pescia.
La natura tutto intorno è bella rigogliosa, questo anche grazie ai tanti torrenti che solcano le pendici.
Che goduria!


Piano piano arrivo a Macchia Antonini, zona boschiva oggetto di picnic e gozzovillanti dormite al fresco da parte degli accaldati pistoiesi.
Oggi, non essendo ancora pienamente estate, il silenzio vince su tutto.
Un gelatino, due passi, lo scatto ad una ceppa leggermente...ingombrante!
Intanto al bar, un gruppetto di vespisti si racconta le mirabolanti imprese in sella ai loro scooter vintage.
Va beh....alcuni vintage solo nella carrozzeria, in quanto bardati di migliorie tecniche mica da ridere.


Di nuovo in sella scendo verso Pescia al piccolo trotto. Ancora curve, ancora verde, ancora silenzio, Spettacolo!
Crespole

L'obbiettivo Pescia si interrompe di colpo. Strada bloccata. Dietrofront obbligatorio. Peccato...


Va beh...sono costretto a rivedere i piani, che poi non è un fattore così malvagio perdendosi in strade così. Sfioro Calamecca, e scendo verso Pistoia, con una lampadina che si accende subito al pensiero "forno di Montagnana", dove mi accaparro un bel pezzo di schiacciata da mettere in tavola la sera a cena. Che piacere i piccoli vizi!

Calamecca

Ripartendo avrei potuto scendere nella piana pistoiese ma....zero voglia. C'è ancora bisogno di strade solitarie e verdeggianti, per cui decido di riconquistare la piana un po' più ad ovest.
Una volta nella civiltà il giro finisce. Non c'è più spazio alla poesia, rimpiazzata dalla selvaggia esigenza di sopravvivere.
Un giro non troppo lungo, senza pretese, condito da un pizzico di amicizia, un bel po' di soste, andature rilassanti, natura avvolgente, insomma....un bel giro 😄 


martedì 18 maggio 2021

Un piccolo rientro dal lavoro

Ogni tanto mi concedo un po' di tempo, me lo concedo perdendolo per strada.
Piccoli giri, niente di speciale, unisci dei puntini come sulla Settimana Enigmistica e ogni tanto quello che salta fuori ti lascia sorpreso, piacevolmente soddisfatto.
Questo è uno di quei casi.
Ore 16:30, esco dal lavoro e sbrigo faccende familiari, per poi dedicarmi allo smaltimento del tempo a disposizione, girando "largo" per rientrare a casa.
Ripercorro strade che per motivi di pandemia (ma non solo) era tanto che non frequentavo, curvando e saliscendendo immerso nella bella campagna toscana, chiantigiana per l'esattezza.
Mi ritrovo su asfalti che mi fanno tornare millemila ricordi, molti dei quali legati a mio babbo. Ricordi dolcissimi!
Entro nel Chianti dalla porta di Impruneta, poi Greve in Chianti, Panzano, Castellina in Chianti.
Che goduria!!

Impruneta - Basilica di Santa Maria

Rettilinei chiantigiani impertinenti. Non c'è verso stiano dritti!

Va beh...lo ammetto. Passo da Greve in C. perchè sono perdutamente innamorato dell'Antica Macelleria Falorni, amore che si perde nella notte dei tempi. Sono in cerca di un prosciuttino di cinghiale, che purtroppo non trovo. Mi accontenterò di altro bottino similare comunque godurioso...


Greve in Chianti - La triangolare p.za Matteotti

Riparto ancor più soddisfatto del tesoro messo al sicuro nel bauletto e punto la bella salita che mi porterà a Panzano. Per strada non c'è nessuno e mi posso permettere qualche piega, sbirciamenti panoramici vari, insomma....sto da dieci!

O dove sarò? 



La strada per Castellina in C.

Raggiungo Castellina, ma non mi fermo anche se avrei voluto più volte. Il pomeriggio si sta rivelando perfetto per girellare in moto e con luce e temperatura così vorresti solo che il tempo si fermasse!
Sfioro Monteriggioni e, sempre tra scorci che il mondo ci invidia, arrivo a Casole Val d'Elsa.

Lo spettacolo nei pressi di Casole V. d'Elsa

La luce è sempre più bassa, il tempo a disposizione inizia a scarseggiare. Scatto le ultime foto nei pressi di Volterra, dove i panorami ti abbracciano fino a risucchiarti nella loro bellezza.

Luceee...arrivooooo

Tramonti volterrani


Tocco Il Castagno, poi San Vivaldo, La Sughera, La Serra, tutte microlocalità snocciolate su strade che sono un vero e proprio piacere percorrere.
Ore 20 in punto sono a casa dopo si e no 150 km, un giretto per ricaricarsi.
Mi sento fortunato a vivere in Toscana, terra che appaga i sensi di chiunque voglia stare all'aria aperta!


Due passi nei pressi di Massaciuccoli

Avevo una mattinata disponibile, un po' piegato dai malanni di stagione ma comunque desideroso di sfruttare la giornata di sole, sole ch...