giovedì 31 luglio 2025

Appennino emiliano al piccolo trotto

"Porco Diavolo....manca il parmigiano!"
Lo segno svogliatamente nella lista della spesa, ma di andare alla Coop il giorno dopo non se ne parla nemmeno, primo giorno di agosto, un venerdì, un giorno di ferie non uno qualsiasi, e non lo voglio di certo passare facendo scarrellate selvagge con gente magari più spallata di me.
Raccolgo veloce una serie di spunti, quelli che amo chiamare carote, unica linfa che mi fa saltare felice in moto senza che non sia solo un mero fatto di dinamica applicata.
Mi voglio snocciolare un bel po' di strada per andare in cerca del tanto agognato formaggio e le carote messe in fila mi fanno già gongolare.
Raggiungo Pistoia via San Baronto, fermandomi spesso sul versante pistoiese a causa dei tanti semafori provvisori che regolamentano il traffico negli altrettanti cantieri aperti per via delle innumerevoli frane che interessano il versante.
Una volta a Pistoia prendo la SS64 Porrettana, strada bella curvosa, teatro nei we di scene apocalittiche messe in scena da idioti su mezzi a motore. Oggi fortunatamente è venerdì, e per strada non c'è praticamente nessuno, a parte il camion dei rifiuti che si ferma ogni tre per due e una macchina dei Carabinieri che gli sta alle calcagna, ovviamente senza provare il sorpasso. In soldoni mi faccio un bel tratto a velocità velosolex, tanto che ad un certo punto mi fermo per perdere tempo e trovare poi strada libera.
Arrivo al bar nei pressi del passo della Collina, luogo di appassionati di motori, che nel we è piuttosto costipato, mentre oggi è quasi tutto per me e mi godo il caffè in santa pace facendo qualche chiacchera con i gestori.
Sul cartello subito fuori il locale un adesivo rinforza la mia presenza!


Dopo il passo la temperatura cala e fa un bel freschetto che sentire vivi.
Raggiungo Porretta Terme, poi prendo per Gaggio Montano, dove la prima carota mi aspetta. Lascio la moto a ridosso del micro borgo antico e salgo su verso il Faro dei Caduti, monumento dedicati ai caduti in montagna delle due guerre mondiali, terrazza con vista su tutto il circondario.


Faro dei Caduti - Gaggio Montano

A questo punto l'idea iniziale era quella di continuare lungo la SP82 e agganciare poi la SP66. "Ma io son curioso, come faccio a non prendere quella stradella che va su su su...?" Detto fatto mi ci fiondo e vado...su su su, fino a quello che di fatto è uno svalicamento, dove nei pressi c'è il Santuario della Madonna degli Emigranti.


Ricalo a valle facendo una bella sterrata immersa nella vegetazione, dove la TA si sente a suo agio, io un po' meno...
Tocco il Valico Masera e continuo il dolce dondolamento lungo la SP324, che lascio momentaneamente per fare una rapida visita al solitario Campanile di Rocca Corneta.


Campanile di Rocca Corneta, sperso in Appennino

Continuo un bel po' a dondolarmi, sempre in relax, e così procedendo raggiungo Fanano e poi Sestola. Da lì mi sciroppo la sinuosa SP30, intestinica poco prima di Renno, teatro di gare come ben si capisce dalle strisciate nere che ornano l'asfalto.
Ormai manca poco all'ennesima carota, che per raggiungere mi inerpico su per un costone dal quale l'occhio gode.


Castello di Montecuccolo



Le carote son troppe, e il tempo sempre poco, per cui via....di nuovo su strada.
Di lì a breve mi imbatto in uno dei tanti caseifici presenti su questi rilievi. Mi fermo e acchiappo un pezzo del tanto ambito cacio, che sistemo nel bauletto con cure materne.


Accontentata la pancia ora tocca alle gambe. Dopo la sapienza dei costruttori di manieri e dei mastri caseari ora tocca alla natura impressionarmi.
Nei pressi del caseificio infatti c'è un'eccellenza naturale che vale assolutamente la pena vedere. La raggiungo dopo una breve camminata e....resto impressionato!

Ponte di Ercole (o del Diavolo)



E' un monolite di arenaria lungo oltre 30 metri, frequentato fin dai tempi antichi.
Ci giro intorno lentamente, in perfetta beatitudine solitaria. Fa veramente impressione vederlo dal vivo. E' un bellissimo scherzo della natura e delle forze che la compongono. Riparto molto soddisfatto della visita.
Mi ributto on the road, lungo le curve che portano all'Abetone.
Di nuovo in sella, ora è la pancia che va sistemata e l'accontento salendo a Piane di Mocogno, località sciistica dove non ero mai stato. Il luogo non è niente di che e, anzi, mi fa impressione entrare in un locale che una volta dentro dimostra l'immenso potenziale che di certo sarà messo all'opera d'inverno, quando orde indiavolate di sciatori prenderanno d'assalto quelle zone.
Per festeggiare la conquista di un luogo cotanto battuto dai più col freddo decido per la caloria. Signori e Signore, ecco a voi un bel piatto di pasta panna e salsiccia!!


Ripartendo non capisco se stantuffa la moto oppure sono io. Va beh, poco male, tanto a breve sarò fermo di nuovo, a La Sorgente di Barigazzo, dove prendere un po' di prodotti fatti da loro. Lì si trovano prodotti per la cura del corpo, confetture, delizie varie, alcolici, il tutto confezionato con materiali del territorio.
Torno alla moto e guarda caso ho con me una grappa....ma vah!
Oltre all'alcool voglio mettere in saccoccia anche un passo mai fatto prima, giusto giusto per alimentare il Passometro che ultimamente latita.

Passo Cento Croci

Sto un po' fermo sul passo, c'è una gran bella pace. Però mannaggia al tempo che passa devo muovermi. Su stradello minore aggancio la SP486R per riconquistare successivamente la strada dell'Abetone. Ormai gli spunti di giornata sono finiti e mi concedo solo una sosta rapida sul valico, dove parcheggio in un posto non molto agevole...


Raggiungere la piana pistoiese è un'operazione piuttosto uggiosa visto il traffico e la relativa lentezza.
Che dire? Bella giornata, passata bighellonando in Appennino, scrigno di mille sorprese. Ogni tanto ci vuole una bella galoppata fatta a chiappar carote...

Appennino emiliano al piccolo trotto

" Porco Diavolo....manca il parmigiano! " Lo segno svogliatamente nella lista della spesa, ma di andare alla Coop il giorno dopo n...