Questa è la differenza abissale che c'è tra un girottolo fatto giusto per far girar le ruote e distendere la mente con quelli che in un qualche modo vuoi scolpire nella memoria già prima di partire, dedicandogli un resocontino di getto al ritorno, di quelli senza troppe pretese, ma che ogni tanto riguardi volentieri con un po' di nostalgia.
Via...su strada, a far rotolare i pensieri, a trovare armonia tra le curve mentre gli occhi godono dei panorami. Il cervello lo sente tutto questo benessere per cui anche i polmoni ritrovano il giusto ritmo, tutto si distende.
A fine giornata magari la cervicale avrà qualcosa da ridire, ma insomma....accontentare tutti mica è facile!
In buona sostanza mi sfagiolerò km e km a zonzo nella provincia senese, dove scorci e borghi regalano belle sensazioni, scansando i centri più grandi come la peste.
Dopo aver tracannato la rimanenza d'acqua che avevo nel bauletto ingrano davvero la prima e via, verso casa, snocciolando km e km senza più fermarmi.
Muro agricolo
Mi fermo per un caffè a Ville di Corsano. Mi piace da matti fermarmi nei piccoli borghi, entrare nel bar del paese e acchiappare i discorsi della gente del posto. E' come se, anche se per un tempo infinitamente piccolo, entrassi nella vita delle persone, con le quali spesso scambio due battute. Questi contatti leggeri come piume contribuiscono al benessere di cui accennavo prima.
Se non fosse che poi mi ricoverano per eccesso di caffeina e conseguenti scatti d'ira incontrollata mi fermerei in ogni piccolo agglomerato dove sia presente un bar!
Sinuosità senesi nei dintorni di Radi
Curva di qui, curva di là, arrivo nei pressi di Bagno Vignoni, che però non visito.
Di questo borgo ho stampato nella memoria una foto che ritrae mio babbo appoggiato al bordo della piscina termale che caratterizza questo luogo.
Ogni volta che mi ritorna in mente mi struggo...
Oggi mi dedico a curiosare zone che non ho mai battuto più di tanto, per cui abbandono la Cassia e mi fiondo lungo la SP53, fermandomi poco dopo a Spedaletto, struttura costruita nel XII° secolo e che fungeva da ricovero per i viandanti lungo la via Francigena. L'aspetto attuale si deve ai lavori avvenuti nel '400, necessari per trasformare l'iniziale castello in una grancia, una fattoria fortificata. Sul posto c'è anche un mulino a pietra ed oltre ad aver accontentato gli occhi, metto nel bauletto anche un po' di pasta che mi fa venire già l'acquolina in bocca.
Di nuovo su strada, anche se per poco. Mi fermo infatti dopo meno di cinque km per sua maestà: la Quercia delle Checche.
E' un rovere, vecchio (si stima) 300 anni, con una circonferenza di circa 4,5 metri. 22 metri di altezza e larghezza. Chissà quante ne avrà viste in vita sua...
In primo piano il casco, minuscolo rispetto alla chioma!
Riparto, il giro è ancora lungo. Arrivo a quello che di fatto è il giro di boa, Sarteano, dove voglio fare un giretto (di tipo cialtrone) alla Rocca.
Lascio la moto in un parcheggio e sgambetto per un po', giusto giusto per qualche scatto e godermi la bella giornata. Fa piuttosto calduccio e me ne rendo conto ripartendo piuttosto matido di sudore dopo aver spostato la moto parcheggiata un po' per come veniva...
Ogni micro visita meriterebbe ben più tempo e approfondimento, ma mi accontento solo di un passaggio veloce (cialtrone appunto).
Lascio la boa e inizio la fase di rientro. Lungo la SP478 rallento decisamente alla vista di un cartello: Abbazia di Spineto, che avevo visto mentre raccoglievo spunti per il giro ma che poi non avevo segnato tra le note. In effetti il passaggio è un po' come il bomba libera tutti che facevamo da bambini perchè da quasi due secoli l'Abbazia, costruita dai vallombrosani nel 1085, è diventata un luogo privato, oggi una location per matrimoni.
Mi accontento di respirare un po' l'aria del luogo, leggera, rinfrancante, come di solito hanno i luoghi di culto un po' più remoti degli altri.
Riparto, con un altro bel fagotto di relax da custodire gelosamente.
La strada è divertente, praticamente deserta, a tratti molto panoramica. E' la parte più alta della val d'Orcia e da lassù si devono godere belle albe e tramonti.
Lo si capisce anche dalla presenza dell'Osservatorio di Monte Calcinaio, al quale mi avvicino facendo finalmente un po' di sterrato. Passare la nottata lassù sotto la volta celeste deve essere certamente stupendo!
Peccato che un cancello chiuso impedisca di arrivare proprio sul poggio.
Continuo il giro, ma anche in questo caso ancora per poco. Prossima tappa Radicofani, tappa che devo rimettere in preventivo perchè oggi proprio non ho tempo per visitare la Fortezza, cosa che mi solletica ormai da un bel po'.
Mi accontento di fare la sosta pranzo prendendo un panino indigeno, consumato al fresco degli alberi dei giardini che affacciano a sud e bighellonando per il borgo.
La caratteristica fisionomia della Fortezza di Radicofani
Da Radicofani plano sulla Cassia, puntando verso nord. Vorrei avere molto più tempo da dedicare a visite, ma visto che oggi è stata una galoppata cialtrona mordo e fuggo anche un altro luogo, la pentagonale Rocca di Tentennano, a Rocca d'Orcia, altro punto dalla cui sommità mi piacerebbe godermi il panorama a 360° sui dintorni. La lista "sarà per la prossima" continua ad allungarsi...
Come già scritto in precedenza, fa calduccio, per cui una rinfrescata ci sta proprio bene e per darmela mi dirigo lesto lesto verso S.Quirico d'Orcia, dove oltre al bel centro si trova il birrificio artigianale San Quirico. Lascio la moto a ridosso delle mura e mi fiondo in centro, decisamente assetato e desideroso di attingere tanti buoni sali minerali. Alla fine mi tocca accontentarmi di fare due passi e qualche scatto mentre mi sfumazzo un mezzo sigaro toscano.
Un bigliettino appiccicato sull'ingresso parla chiaro, molto più chiaro delle info raccolte su Google. Il birrificio aprirà solo alla sera per cui "vai Carlino...beviti l'acqua che hai nel bauletto e levati di torno". Ma vaff....
Va beh...il morale resta sempre alto, anche perchè trovo la via che fa per me!
A guardare la cartina non sembrava di essere andati tanto in là, invece...
Chissà se ce la farò a dar retta alla lista "sarà per la prossima".
Devo essere più disciplinato. Forse...