In un certo senso è andata così, anche se non sono andato propriamente al supermercato più vicino.
31 ottobre, non ho che da scegliere dove indirizzare il cupolino della strommina, e in questo la dormita appena fatta mi ha dato una mano a schiarire le idee iniziali solo vagamente indirizzate al mare.
Mi sveglio con in mente "la sterrata dell'Argentario", la strada panoramica che da Porto S.Stefano mi farà arrivare a Porto Ercole.
Porto S.Stefano, Porto Ercole, ma se non mi sbrigo a partire non porto manco me stesso!
E infatti alle 7 sono già in moto. Mi piacciono troppo le partenze con il giorno che ha ancora le cispe agli occhi e le guance segnate dalle grinze del cuscino. L'idea di avere tutta la giornata a disposizione mette una gran birra addosso.
Va beh, sciolgo da subito ogni dubbio. Della sterrata e di Porto Ercole manco l'ombra, ma di altra robettina interessante si, per cui....gassssss.
Sintetizzando al massimo posso dire di essermi goduto l'autunno in due trance, condito di nebbia all'andata via Val di Cecina, e foglie in multicolor al rientro via Roccastrada, Piano della Speranza, Casole V.d'Elsa.
Sintetizzando al massimo posso dire di essermi goduto l'autunno in due trance, condito di nebbia all'andata via Val di Cecina, e foglie in multicolor al rientro via Roccastrada, Piano della Speranza, Casole V.d'Elsa.
Nel mezzo? Il mare e alcune delicatessen!
Raggiungo in scioltezza Saline di Volterra e punto Larderello. Ho dolci ricordi sulla strada per Saline, dove scattai alcune foto con la strommina nuova di pacca.
Oggi invece le sensazioni sono "a guazzetto" visto la tanta umidità, che però regala scenari sospesi, beatamente ovattati.
Tra le colline volterrane, o almeno dovrebbero esserci
Nebbie&Vapori nei pressi di Larderello
Nella Valle degli Inferi
Larderello post nucleare
Raggiungo Castelnuovo Val di Cecina e improvvisamente le nebbie spariscono, magie dell'autunno, che regala questi spettacoli improvvisi. E i polmoni si aprono ancora di più!
Castelnuovo Val di Cecina
La giornata è stupenda e me la godo alla stragrande con il motore che trottola felice.
Non forzo nessuna curva, nessuna staccata, guido come avessi una vespetta. I dintorni sono troppo belli ed è questo quello che voglio dalla moto, che senza impegnarmi mi aiuti a calarmi nel bello che mi si para tutto intorno.
Abbandono la stupenda SR439 di fresca riasfaltatura e arrivo lesto in zona Follonica, che però non tocco preferendo la sveltezza della 4 corsie che prendo in direzione sud. A quel punto ho preferito guadagnare tempo per godermi un po' di mare in santa pace.
Il mare lo conquisto ad Orbetello, anche se più che il mare acquisto più che conquisto alcuni prodotti localmente ittici o itticamente indigeni che dir si voglia.
Da I Pescatori dell'Orbetello riparto in compagnia di un po' di bottarga, un paio di vasetti di sugo di cernia e uno di crema di palamita per i crostini. E sento già la fame!
Tocco giusto un po' Porto S.Stefano.
"Hai visto mai che abbia la fortuna di trovare un paio di amici al centro immersioni?"
No, non ho avuto questa fortuna, ma un momento di relax sulla distesa azzurra me la regalo lo stesso.
Riparto per infilzare la "sognata" panoramica, ma il cielo sempre più uggioso mi fa passare la voglia, per cui mi godo i vari scorci fino a ribeccare il bivio che a destra mi avrebbe fatto prendere per la sterrata di lì a breve. Prendo a sinistra e rientro a Porto S.Stefano.
Torno verso l'interno dove il sole è più convinto e, visto che la fame sta aumentando, mi viene in mente una di quelle classiche idee meravigliose e gaudente di ciò che mi aspetta (sperando di trovare aperto...) mi godo un altro scorcio di mare su un tratto di arenile della Giannella, il tombolo più a nord dell'Argentario.
Qualche tempo fa, in compagnia di Ilaria, ci fermammo per un caffè in uno dei tanti ristoranti posti su un crocevia. Volevamo giusto prendere un caffè e ripartire. Al caffè aggiungemmo un'altra fermata alla sera, per cenare in quel posto dal sapore rustico e genuino. Infatti cenammo con gusto all'aperto sotto i portici con la spensieratezza data dal posto informale.
Il top della cena fu un antipasto di carpaccio di cinghiale, in pratica fette di cinghiale stagionato (in effetti parlare di carpaccio che rammenta carne cruda è una forzatura...) adagiato su un letto di insalatina e condite con una salsa di ramerino e olive nere. Una vera squisitezza.
Sono riuscito a rendere l'idea del perchè ho deciso che rientrare nell'interno non è stata affatto una brutta scelta?
In attesa di avere il cinghiale affettato finemente e impacchettato per riportarlo alla magione mica potevo restare a mascella immobile. E allora eccomi a tavola a stragustarmi una bella tagliatella al cinghiale. Tanta roba!
Dimenticavo...il ristorante è Il Bracconiere, che si trova tra Fonteblanda e Montiano.
Un passaggio è consigliato!
Ormai il giro maremmano è al termine e riparto parecchio ma parecchio soddisfatto, con l'ennesima squisitezza che prende posto nel baule.
Sbrigo l'affare 4 corsie giusto giusto per avvicinarmi svelto al punto prescelto per il rientro sornione, esco a Paganico e in breve sono a Roccastrada, dove mi ritrovo con lo Smilzo per lo conosce per nomignolo, o Fabio per chi lo conosce per nome. o....no via se vo avanti vuol dire che non lo conoscete, una veeeeecchia conoscenza anch'esso affaccendato in pratiche di vagabondaggio.
Rientriamo tranquilli concedendoci una sosta caffè poco prima di Frosini, disquisendo tra pregi e difetti dei cinquantanni, per poi far scorrere le gomme fino al bivio per Casole d'Elsa. Io a sinistra e lui dritto.
Il sole conquista piano piano il materasso e mi regala un ultimo saluto nei pressi di Sensano, lungo la SP del Cornocchio, un tratto bello e molto panoramico.
E' stata proprio una bella cavalcata, una splendida giornata di gastropanoramicurvonomia.
Altro da ricordare? Si, i lunghi tratti percorsi in solitudine, il silenzio ogni volta che il motore ha trovato pace, i profumi intensi e improvvisi goduti on the road di legna tagliata e vino in fermentazione.
E non vedo l'ora di ripartire!
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