sabato 20 marzo 2021

A ridosso della valle del Chiecina

Nell'ultimo periodo con Ilaria ci siamo dati alla conoscenza approfondita dei dintorni di casa, per il puro gusto di camminare, di conoscere il territorio, di rimanere sorpresi dalle piccole cose, per la gioia dello stare in giro senza tanti fronzoli, zaino in spalla, un panino e via!
La zona "setacciata" è stata quella a ridosso della valle del Chiecina e alla fine, sgambando in più riprese, ci siamo fatti una trentacinquina di km buoni.
Insomma...da camminare ce n'è, immersi in boschi più o meno fitti o sotto una bella luce in mezzo a verdi praterie, un misto tra bei saliscendi e panorami.
Qui sono riassunti i punti salienti, "Il meglio di..."!

L'area di setacciamento

Il nostro peregrinare inizia dall'Eremo di Agliati, piccola chiesa rurale nella quale ci affacciamo un momento prima dare inizio alla deambulazione.

Luce e silenzio....la pace!


Panorama dall'Eremo

Passo dopo passo ricaliamo verso la valle del Chiecina e da La Casaccia prendiamo la sterrata che dopo svariati km porta sotto l'abitato di Bucciano.


Dopo un po' ci addentriamo sulla destra nella vegetazione, nell'intento di tornare sulla sterrata Collelungo-Agliati. L'ambiente cambia repentinamente e mentre il bosco ci inghiotte ci facciamo cullare dal rumore del nostro respiro corto (ci sono degli strappi niente male) e dalle foglie sotto le scarpe. Bello quando non ci sono altri rumori se non quelli da noi prodotti. Ti fermi ed è subito pace! 


Ritorno alla luce in zona Podere Cumoli


Ci sentiamo ancor più inghiottiti dalla vegetazione facendo il sentiero di Cammastrella, che ci fa entrare in contatto con quei piccoli universi paralleli che tanto di piacciono.
Stavolta attacchiamo il percorso partendo dall'alto e puntando il fondo valle. La discesa è piuttosto ripida in qualche tratto e le ginocchia ringraziano. Scavalchiamo un bel numero di alberi crollati. Qui tutto da l'idea di essere piuttosto distanti dalla civiltà, mentre invece non è così. Mica male!

Pippa guardinga

In fondo alla stretta valle camminiamo lungo un esiguo corso d'acqua, lasciando le nostre impronte in mezzo a quelle lasciate da ungulati e artigliati (mountabikers ed enduristi). Oggi ci siamo solo noi e ce la godiamo alla grande.

Di impronte così se ne trovano a migliaia

Pippa se la gode


Nel punto più basso troviamo una specie di laguna, di certo piuttosto frequentata dagli animali selvatici come punto ristoro, per noi un bella sorpresa.



Dopo aver toccato la valle del Chiecina giusto per la pausa pranzo via di nuovo sul sentiero Cammastrella risalendo il costone, sentiero bello e vario.


Amori!

L'erto tratto finale assomiglia (con le dovute proporzioni) alle Vie Cave maremmane, grazie alla marcata erosione tipica di questo territorio.

Ilaria mette le ridotte


Brava Pippa!

Vita di campagna...

...vita a colori

Altro giro, altra corsa, e di nuovo in partenza dalla valle del Chiecina, inizialmente dal percorso di Cammastrella, che però lasciamo quasi subito per spolmonarci salendo i vertiginosi 189 metri di altitudine di Poggio Cerretina!

Dura si, ma col sorriso!

Lasciando da parte la raccolta degli asparagi selvatici (altro sport molto in voga nelle nostre uscite), ci perdiamo nei meandri del bosco, curiosando più che sapendo bene dove andare. Alla fine gireremo in tondo intorno ad un poggetto, sbirciando spesso (e sentendo pure) ungulati infastiditi dalla nostra presenza.

Ma quanto è bello camminare nel bosco!



Pure qualcun'altro ha infastidito altra fauna, e questi sono i resti che abbiamo trovato per caso lungo il cammino. Poco più avanti altri resti tra cui un pezzo di colonna vertebrale. Un sudorino freddo ha il nullaosta a scendere lungo la schiena...



Di lì a poco capiamo che quella è un'area piuttosto frequentata dalla fauna indigena, più che altro attirata da ciò che noi andiamo a farci o dall'estetista o direttamente alle terme: i fanghi.

Piccola grotta di raccolta fanghi

Tutti gli alberi intorno sono lì a testimonianza delle taaaaaaaaante goduriose grattate che chissà quanti animali si concedono per limitare il proliferarsi dei parassiti.


Pippa che ne pensi di una grattatina?

Piano piano riprendiamo il corso ideale del sentiero e, di nuovo in salita, usciamo dal bosco.
In certi tratti troviamo dedali di stradelle più o meno abbandonate. Stiamo d'incanto.


Un altro giro, altri scenari.
Stavolta partiamo praticamente da sotto Bucciano e ci infiliamo subito in una bella valle, una specie di prateria corridoio davvero gratificante da percorrere, direzione Collegalli.

Il verde è felicità!


Verde & calanchi

Una trekker professionista!

Dalla vallata riprendiamo la sterrata Balconevisi-Collegalli. E' un gran bel camminare, c'è una gran pace e begli affacci. Cosa chiedere di più?


Giungiamo a Collegalli, una tenuta che quando era in piena attività deve essere stata bellissima.
Ci torneremo, per sbirciare ancora meglio quel piccolo borgo rurale.





Da Collegalli torniamo sui nostri passi verso Balconevisi che non tocchiamo, deviando a sinistra per ricalare nel nostro punto di riferimento di questi piccoli trekking, la valle del Chiecina.
Fine di questa piccola storia di sgambate intorno casa.
O è solo l'inizio?




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