mercoledì 21 luglio 2021

Anello del Putia (BZ)

E finalmente ci siamo, il sogno si realizza, e non poteva esserci giornata migliore.
Lasciamo Antermoia, dove abbiamo fatto posto tappa, paesino che si trova a pochi km dal passo delle Erbe, che raggiungiamo in un tripudio di azzurro....e di vacanzieri!

Avete presente quelle giornate quando il sereno ti piglia a schiaffi?

Ore 11, si dia inizio alla scarpinata (in effetti un po' tardino però oh...siamo in ferieeee), che come idea prevede il raggiungimento della Forcella del Putia e poi del Rifugio Genova, dove trovare conforto...e da magna'. A digestione avvenuta un bel dietrofront e zac....il gioco è fatto!

Putia, sarai nostro!...beh quasi...


Scemo&più scemo in chiaro scuro

Camminiamo comodi comodi su i primi saliscendi innocui del sentiero n. 8a.
L'aria è leggermente frizzante, l'incedere sicuro, ci sentiamo quasi dei ganzi.






Di lì a poco però la musica cambia, eccome se cambia e ci ritroviamo a spolmonarci (insieme a molti altri spolmonati) lungo un tratto di sentiero (che da un bivio diventa il n.4) che si inerpica lungo un canalone fin su alla forcella, facendoci sentire un po' stambecchi fuori forma.
Lungo l'ascesa un via vai di scarpinatori più o meno spompati. E già l'idea di rientrare per quella via inizia a vacillare per paura di perdere definitivamente l'uso delle ginocchia e tutto ciò che ruota intorno.



Ora però siamo ancora in salita, e qualsiasi traguardo raggiunto con fatica regala sempre grandi e intime soddisfazioni, e piano piano...

Festeggiamo la conquista dei 2361 mslm della Forcella del Putia


Forcella raggiunta con ansimante felicità. La sosta, considerando il luogo ma anche l'orario e lo stomaco, ci sta proprio bene. Mentre siamo lì rivediamo i nostri piani perchè da più scarpinatori ci giunge all'orecchio che il Genova è preso d'assalto. Intanto ce la godiamo al solicchio e mentre ci godiamo i dintorni pensiamo al da farsi.
Considerato che di fatto siamo alla nostra prima scarpinata montana dopo tanto tempo, considerato che di cose belle di certo non mancheranno, considerato che è bello anche cambiare idea in corso, considerato l'art. 7 del Codice Civile...ehm...no questo non c'entra nulla, insomma...dopo svariate considerazioni (c'è casino di là? bene, andiamo di qua) scendiamo dalla forcella tenendoci il Putia sulla sinistra. In pratica prenderemo in giro il Putia per tornare alla moto che senz'altro sarà già in pensiero.




La V sopra al tetto è la Forcella del Putia

Più che di un sentiero si può parlare di una comoda sterrata. Lo scenario tutto intorno è bellissimo e ci troviamo immersi in un mix di verde, panorami e l'immancabile azzurro del cielo. Tanta roba!




L'incontro di Ilaria con Mescal

Poi succede che lo stomaco brontola di nuovo e che lungo la via ci imbattiamo in una malga dove poter chiedere ospitalità, mentre l'immenso si apre d'innanzi a noi!

L'immenso dalla Malga Utia Vaciara

Apparentemente non ci sono molti posti ai tavoli, anche per via del distanziamento.
"Vorremmo mangiare ma non sappiamo dove metterci". In tre secondi veniamo accontentati, anzi privilegiati, visto che ci sistemano in veranda in una delle baracche presenti in loco, una sistemazione da 10 e lode!




Di nuovo a scarpinare e a goderci i panorami che si possono ammirare lungo questo tratto, che inizialmente si pensava fosse solo una specie di ripiego mentre invece è davvero bello!
Poco dopo la malga abbandoniamo la sterrata tornando a camminare lungo un sentiero.


Arriviamo al passo Goma e da lì inizia un tratto di discesa che ci fa tornare a contatto con tratti di bosco, sempre però con affacci garantiti.


Sostegni per camminatori o per la roccia?

Ammazza quanto è bello qua!

Figli di Putia

Passo dopo passo e dopo vari saliscendi arriviamo a Utia de Goma, altra malga ormai prossima al passo delle Erbe. La nostra scarpinata volge al termine con viva e vibrante soddisfazione!



Ciao Putia e grazie!

Riprendiamo contatto con la strommina che, in pensiero per noi, è un po' imbronciata. Benedetta figliola...
Tiriamo le somme mentre confortiamo la moto. Un percorso facile, anche se il tratto di salita alla Forcella del Putia è piuttosto faticoso.
Noi l'abbiamo fatto in senso antiorario, cosa che si è rivelata una scelta azzeccata perchè fare la Forcella in discesa e senza le bacchette a sostenerci avrebbe voluto dire salutare le ginocchia.
In totale poco meno di 14 km con circa 800 metri di dislivello totale.
Davvero una gran bella giornata passata in posti molto scenografici.
Che bellezza realizzare un sogno!

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Il trekking di oggi sarà ben più corto, ma anche decisamente meno soleggiato.
Il meteo infatti promette acqua ma va beh....proviamoci lo stesso.
Prendendo a riferimento il nastro d'asfalto del passo delle Erbe siamo andati verso nord, mentre invece il giro del Putia risulta a sud.
La scarpinata prevede il raggiungimento del rifugio Monte Muro e godimento della vista sul gruppo del Putia. Detto fatto si parte dal parcheggio posto poco sotto al passo delle Erbe, non prima di aver rassicurato la strommina.

Mi piego ma non mi spezzo!

La partenza dal parcheggio è subito in salita

Casette di legno...

Potevamo tranquillamente fare una sterrata che placidamente sarebbe salita fino al rifugio, ma noi stoici fino all'estremo no....decidiamo di stambeccare inerpicandosi lungo il sentiero che taglia il bosco...e il nostro fiato!


Oggi c'è un gran silenzio, fatta eccezione per una famiglia tedesca che hanno il loro bel da fare per la prole più giovane, che non pare molto intenzionata a soddisfare la voglia di relax dei genitori.
Via via che saliamo il panorama si apre sempre di più. Che bellezza e che fortuna che, almeno per ora, il tempo sembra reggere.



Passo dopo passo arriviamo a destinazione dove stendo al sole la maglietta fradicia di sudore.
Poi, ovviamente, cerchiamo posto a tavola per mangiare un boccone!

Rifugio Monte Muro, a 2157 mslm

Per digerire e respirare un po' ci spostiamo su un pratone per poi iniziare la ricalata a valle.
Il tempo di colpo si incupisce e ci da qualche accenno di pioggia. Lì per lì niente di che, ma via via che scendiamo la pioggia diventa garosissima e arriviamo alla moto piuttosto zuppi.
Salutiamo la moto che ovviamente a da ridire e via, verso l'albergo asciutto, dove ci godremo (e parecchio) l'area benessere, corredata di idromassaggio (il cui motore penso di aver fuso...), sauna, bagno turco, ecc., proprio quello che ci voleva per passare un pomeriggio uggioso e piovoso!

La due giorni di trekking volge al termine. L'indomani si rientra verso casa.
Che dire? Che finalmente il ghiaccio è rotto e che è bello sentirsi senza limiti nel limite del possibile, esperienza da ripetersi senz'altro!

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