domenica 5 gennaio 2020

Teatro del Silenzio

L’anno è iniziato bene ed è bene che continui così!
E’ inverno e bisogna far tesoro delle giornate che ci offre. Quando il meteo promette bene l’inverno è come la vita, bisogna cogliere l’attimo, che non torna più.
Ore 13:30. Dopo un pasto frugale e attendendo che la foschia mattutina sparisse ci abbandoniamo tra le curve di Palaia, risalendo i suoi 240 m/slm, giusti giusti per guardare lontano.
Siamo bardati di tutto punto, nemmeno stessimo per infilarci nel bel mezzo di una tormenta sullo Stelvio. Infatti....iniziano i sudorini! Ma va bene così, anzi....mooooooolto bene così.
Inizialmente volevamo raggiungere Vapori di Birra, in quel di Sasso Pisano, un microbirrificio che amo particolarmente, dove far sosta per sorseggiare una “piccola”, ma poi visto il poco tempo a disposizione optiamo per un più vicino Teatro del Silenzio, un luogo che da una vita volevo visitare per assaporare quanto di buono avevo visto on line.
Arrivando lì è proprio il silenzio a colpire e quel senso di galleggiamento che regalano i dintorni, morbidi e verdissimi. Attendere il tramonto per poi godersi uno spettacolo deve essere un vero piacere, un momento mistico.
Intanto ci accontentiamo di randagiare intorno alla struttura, che poi di struttura ha ben poco, essenziale e perfetta per immergersi nel benessere.














Il silenzio si....dei becchi!



Ripartiamo con addosso una gran voglia perchè questo abbiamo, una gran voglia, di vivere, condividere ed emozionarci, insieme!
Ci godiamo un tratto di sterrata che ci riporterà sulla SR439, un tratto breve dove ci sentiamo immersi in un accogliente oceano verde, ondeggiando come un guscio di noce, una rotta nuova per entrambi.







Riconquistiamo  l’asfalto e...iniziamo a sbagliare strada. Il navigatore dice sinistra? Bene, noi andiamo a destra. Dritto? Ok, torniamo indietro.
Ma è bello anche così, quando la leggerezza ti permette di godere di tutto.
Lo sbagliare strada ci fa capire anche che prossimamente torneremo a far visita ai resti di alcuni mulini a vento nei pressi di Orciatico, tutti spunti vicini buoni per uscire e respirare.
Torniamo diligenti e, supportati dalla tecnologia, puntiamo la prossima meta, le cantine di Badia di Morrona, visita rimandata ormai da un bel po’ e che per noi ha un significato del tutto particolare.
Scurvettiamo radiosi salendo verso Terricciola (i dintorni sono splendidi) ma siamo meno radiosi all’ingresso alla cantina....chiusa! Va beh, sarà per la prossima, ormai è diventato un chiodo fisso!
Di nuovo sull’arteria principale continuiamo a dondolarci, specialmente nel tratto subito prima di Castelfalfi, dove facciamo sosta caffè/tisana, il relax nel relax. Da queste parti tutto sembra fatto per stare in relax...
E’ il momento di rientrare. La luce inizia a farsi bella, intensa, e la sfruttiamo passando per la Sughera, facendo rotolare le gomme su un altro breve tratto di facile sterrato, strade poco battute, immerse tra morbidi poggi, ideali per ricaricarsi smotorettando un po’.





Nei pressi di casa la nebbia bassa ci fa ripiombare nel freddo, anche se il senso di calore ce lo regala eccome il tramonto che ci fa chiudere in bellezza le poche ora di questa randagiata motociclistica di inizio anno.


Salutiamo la giornata stupenda dal balcone di casa 

Breve ma moooooooolto bello, per i posti e per la dolce compagnia.
Bravo 2020, continua parecchio ma parecchio bene così. Abbiamo un mondo da girare!!


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